M-ASK, nasce a Napoli la mascherina green con filtri low cost

Due fratelli napoletani, Salvatore e Giuseppe D’Angelo, sono gli ideatori di una mascherina realizzata con filtri low-cost e con materiale 100% riciclabile. Impermeabile e dotata di certificazione ad uso medicale. «Doneremo 500 mascherine a chi ne ha più bisogno».
Oggi, mascherina green per proteggersi dalla minaccia del Covid-19, domani potrebbe trasformarsi, come per magia, in un paio di occhiali da sole per andare al mare o perché no in un trolley per tornare a girare il mondo.
Non è un sogno o una pura fantasia, ma l’augurio di due fratelli napoletani che hanno deciso di investire sull’ecosostenibilità in tempi di emergenza.
Una scelta in controtendenza quella di Salvatore D’Angelo amministratore della D.N.T. srl, azienda campana specializzata in tecnopolimeri che opera nel settore dello stampaggio di materie plastiche e delle nuove tecnologie con processi Cad-Cam, e di Giuseppe D’Angelo, ingegnere edile titolare dello studio SUIGENERIS design, i papà di M-ASK.
Si tratta di una mascherina con filtri low cost realizzata con materiale 100% riciclabile per ridurre il forte impatto ambientale e per portare avanti una strategia eco-friendly.

«La pandemia ha cambiato il volto dell’Italia, ha stravolto il nostro modo di concepire la quotidianità. Ci ha portato a riflettere su noi stessi e su cosa dobbiamo aspettarci dal futuro. In queste settimane si sono puntati i riflettori sul problema causato dalle mascherine chirurgiche, monouso ed altamente inquinanti, e sul loro relativo smaltimento.
La salvaguardia del pianeta deve essere una priorità, non possiamo più rimandare. Nel nostro progetto abbiamo provato a dare un contributo, a lanciare un messaggio creando uno strumento innovativo e sostenibile», raccontano ad Agorà Magazine gli ideatori.
M-ASK
M-ASK, ‘m’ come mascherina ed ‘ask’ termine “rubato” alla lingua inglese che indica la domanda, la richiesta; è fabbricata con un particolare TPU (poliuretano termoplastico), dotato di certificazione ad uso medicale ed idoneo per la realizzazione di strumenti che possano essere a contatto con la pelle e con le mucose umane.
«Durante la quarantena, ci siamo chiesti: perché non creare un dispositivo con filtri facilmente reperibili e soprattutto low budget? M-ASK è stata la risposta alle nostre domande. L’idea ha un valore sia ambientale che sociale. Vogliamo proteggere la natura e dare vita a uno strumento necessario, adatto a tutte le tasche», continuano Salvatore e Giuseppe.
Il suo segreto? aderisce perfettamente alla fisionomia del viso, è impermeabile ed a prova di droplet. É caratterizzata da un’apposita fessura su cui far aderire il tampone filtrante composto da medicazioni adesive sterili in TNT, i comuni cerotti in tessuto non tessuto che si trovano in tutti i supermercati, nelle farmacie e nelle parafarmacie a basso costo.
Si può disinfettare e riutilizzare tutte le volte che si vuole, basta un semplice lavaggio in lavatrice a 60 gradi. Siccome anche l’occhio vuole la sua parte è disponibile in diversi colori.
«Abbiamo tante idee ed iniziative che ci frullano per la testa, alcune sono ancora top secret. Ma le sveleremo presto – sorridono i fratelli -. Doneremo 500 mascherine a chi ne ha più bisogno, è importante essere solidali anche in questo momento di crisi. La nostra speranza è che presto M-ASK possa cambiare forma e magari diventare attraverso l’arte del riciclo una valigia per ritornare a viaggiare».
Di Francesca Saccenti

Dagli articoli alle inchieste, dai reportage alle recensioni, dalle riprese video al montaggio: nel suo bagaglio ci sono tutte le voci che compongono la parola ‘giornalismo’. Napoletana, classe 1986, dopo aver preso il tesserino da professionista si fa le ossa in quotidiani e riviste locali, poi fa parte della squadra di alcune tra le nuove e più rinomate testate del panorama online, rincorrendo la notizia tra Napoli e Roma, Abruzzo e Calabria, nei settori di cronaca, cultura e sociale. Arriva ad Agorà dopo essere “approdata” alle telecamere di Mediaset e alle Guide turistiche ed enogastronomiche di Repubblica. Laureata in Cinema a Bologna, tradirebbe il suo lavoro solo per scoprire mondi lontani. Ma alla fine aggiunge sempre in valigia una telecamera, un microfono e un pc, e allora viaggio e giornalismo convivono. Una sintesi perfetta.