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Bioforno Napoletano: la città ricomincia dal pane

Qual è l’alimento considerato da tutti veramente insostituibile? Il pane, naturalmente. Se poi questo pane è di alta qualità ed è fatto seguendo ricette bio che fondono la tradizione e la ricerca di sapori inediti, allora siamo in presenza di un prodotto molto particolare. L’idea di fare un pane che unisca tutte queste caratteristiche è di Carlo Vernetti, imprenditore napoletano, già presente in città con tre supermercati biologici della catena NaturaSì, che ha scelto infatti di estendere la sua offerta creando il Bioforno Napoletano. «Era da un po’ che avevo intenzione di valorizzare questo prodotto - ci dice subito -, perché il pane rappresenta la base della nostra alimentazione, e soprattutto perché volevo esaltare il più possibile le caratteristiche delle materie prime biologiche».

Riparte la produzione del primo forno biologico e certificato in Campania. «Dal ‘rugbrod’ al ‘multicereali’, la varietà dei sapori accontenta tutti i consumatori con la competenza della manodopera di Alma» assicura l’imprenditore Carlo Vernetti.

 

Qual è l’alimento considerato da tutti veramente insostituibile? Il pane, naturalmente. Se poi questo pane è di alta qualità ed è fatto seguendo ricette bio che fondono la tradizione e la ricerca di sapori inediti, allora siamo in presenza di un prodotto molto particolare.

 

Il forno biologico

L’idea di fare un pane che unisca tutte queste caratteristiche è di Carlo Vernetti, imprenditore napoletano, già presente in città con tre supermercati biologici della catena NaturaSì, che ha scelto infatti di estendere la sua offerta creando il Bioforno Napoletano. «Era da un po’ che avevo intenzione di valorizzare questo prodotto – ci dice subito -, perché il pane rappresenta la base della nostra alimentazione, e soprattutto perché volevo esaltare il più possibile le caratteristiche delle materie prime biologiche».

 

La produzione di questo tipo di pane avviene nel laboratorio di Via Leopardi, nel quartiere di Fuorigrotta, dove già si prepara la gastronomia che rifornisce i punti vendita NaturaSì. «Abbiamo ampliato le nostre strutture – aggiunge Vernetti -, dotandoci di appositi forni di una ditta italiana leader nella tecnologia applicata alla panificazione. Queste nuove attrezzature inoltre sono destinate unicamente alla produzione del pane e soprattutto, prime in Campania nel settore del biologico, sono dotate di certificazione ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), il che ci pone nelle condizioni di garantire al meglio il processo e quindi la qualità finale».

 

Le nuove disposizioni

Per garantire anche la massima sicurezza però, oltre agli investimenti iniziali, sono stati necessari i doverosi adeguamenti alle recentissime disposizioni anti-contagio. «Per fortuna la nostra attenzione all’igiene è stata sin da subito sui livelli di una clinica svizzera, quindi la transizione è stata meno complicata del previsto – conferma infatti Roberta Siniscalco, moglie di Carlo Vernetti e responsabile dei punti vendita NaturaSì -. Basti pensare che il laboratorio già da prima dell’emergenza era dotato dei dispenser con i disinfettanti, e per tutti gli operatori era obbligatorio l’uso di calzari e cuffiette. L’unica vera novità riguarda l’adozione delle mascherine, che nel nostro caso sono le FFP2 senza valvola, sebbene per legge sarebbero bastate anche le più semplici mascherine chirurgiche».

 

 

Superate le difficoltà, è ora giunto il momento di “assaggiare”. Sono molte infatti le ricette che caratterizzano la proposta del Bioforno Napoletano e che partendo da ingredienti preziosi, come i lieviti madre, e dalle materie prime a filiera corta, fondono insieme elementi delle diverse tradizioni anche internazionali, per un’offerta che spazia dal nostro pane cafone e arriva fino al pane di kamut, un grano antichissimo, originario della regione iraniana del Khorasan.

 

Il futuro del Bioforno

«Tra i nostri prodotti più richiesti – riprende Vernetti – c’è un pane in cassetta di provenienza scandinava, il ‘rugbrod (rug: segale, brod: pane, ndr), che noi abbiamo migliorato preparandolo con lievito madre autoctono e segale integrale. Ma il nostro vero cavallo di battaglia resta il ‘multicereali’, fatto con farine integrali e arricchito poi con semi di lino, di girasole e fiocchi d’avena. Questa varietà di sapori è importante per accontentare i consumatori e inoltre dimostra la competenza della nostra manodopera, tutta proveniente dalla ALMA, la ‘Scuola Internazionale di Alta Cucina Italiana’».

 

Prossimo passo, per il Bioforno, sarà quello della diffusione del prodotto in città. «L’emergenza ci ha leggermente rallentati – conclude Carlo Vernetti -, ma abbiamo accordi con la grande distribuzione e con la ristorazione di prestigio per far conoscere al meglio la nostra proposta. Il pane inoltre è già disponibile al dettaglio nei negozi NaturaSì, in altri empori del biologico presenti nei vari quartieri, come ad esempio ‘Terramia’, ed è offerto nel menu del ristorante ‘Sano Sano’. Dopo l’estate però intendiamo inaugurare dei piccoli punti vendita dedicati. Siamo certi infatti che, al di là del suo prezzo necessariamente un po’ più alto, il nostro pane biologico sarà sicuramente apprezzato da molti consumatori, che dopo averlo provato la prima volta faranno davvero fatica a rinunciarci».

 

Di Giovanni Aiello[/vc_column_text][vc_row_inner css=”.vc_custom_1590141876065{margin-top: 20px !important;}”][vc_column_inner width=”1/3″][vc_column_text]SCARICA LA BROCHURE IN PDF[/vc_column_text][vc_single_image image=”24302″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1590141922588{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2/3″][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]

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