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Backstreet Boys in concerto a Bologna, cronaca di una fan!

Si è svolto sabato 22 ottobre all’Unipol Arena di Bologna il concerto dei Backstreet Boys, unica data italiana del 2022. Ma chi sono oggi i Backstreet Boys? E come sono cambiati i loro fan?

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Si è svolto sabato 22 ottobre all’Unipol Arena di Bologna il concerto dei Backstreet Boys, unica data italiana del 2022. Ma chi sono oggi i Backstreet Boys? E come sono cambiati i loro fan?

 

 

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Backstreet’s Back alright! Sarebbe un incipit semplice e d’effetto, ma totalmente errato: i Backstreet Boys non sono tornati, perché non sono mai andati via. E i fan presenti al concerto sabato lo hanno voluto urlare a squarciagola.

 

“Ah, ma non si erano sciolti?”, se siete fan dei Backstreet Boys sarete abituati a sentire questa domanda ogni volta che parlate di loro. Se non siete fan, invece, probabilmente siete quelli che la domanda la pongono. Certo, i momenti di stand by non sono mancati – il più lungo dal 2001 al 2005 – e per un periodo i fan hanno dovuto soffrire l’assenza di Kevin, ma i Backstreet Boys non si sono mai sciolti.

Backstreet Boys a Bologna, migliaia di fan provenienti da tutta Italia

E così, non solo poche settimane fa hanno pubblicato un cd natalizio, A Very Backstreet Christmas, ma Brian Littrell, Nick Carter, AJ McLean, Kevin Richardson e Howie Dorough stanno girando il mondo con un world tour che li ha portati, finalmente, anche in Italia. Così Bologna ha accolto, lo scorso sabato, migliaia di fan provenienti da tutta Italia, armate di maglie, fasce e striscioni, alcuni dei quali veri reperti storici provenienti dai concerti di 20 anni fa. Fan che hanno riempito l’arena con le loro emozioni e il loro entusiasmo.

 

Le stesse fan di sempre, come hanno voluto rimarcare i cinque cantanti più volte mentre interagivano con il pubblico durante le pause tra una canzone e l’altra. “Se siamo qui dopo quasi trent’anni è solo grazie a voi, quindi grazie!”, lo hanno ripetuto tutti, almeno una volta, mentre qualcuno prometteva ai fan grandi sorprese per il prossimo anno, quello in cui festeggeranno il loro trentesimo compleanno come band. E le fan si stanno già preparando, come ci si prepara al traguardo importante di uno di famiglia. Perché è così che le fan dei Backstreet Boys si sentono, un’unica grande famiglia.

 

 

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I 5 angeli di Orlando

Così, fuori l’arena ecco gruppi di amiche ritrovarsi dopo anni, unite sempre dalla stessa passione. Le teenagers del 1999 che impazzivano per i cinque angeli di Orlando oggi sono diventate donne tra i trenta e i quarant’anni che abbandonano le difficoltà della vita quotidiana – e i mariti e i figli salutati affettuosamente prima di accedere all’evento – per una sera, lasciandosi andare alla sensazione di tornare quelle adolescenti urlanti che, durante l’incubo di quella confusa età, riuscivano a trovare conforto e comprensione solo tra le note di quelle canzoni pop, da sentire e risentire fino allo sfinimento (dei parenti).

 

Alle veterane, che dai tempi di Millennium non si sono perse un concerto, si sono affiancate le fan che hanno sempre desiderato esserci, custodendo questo sogno nel cassetto per decenni e avverandolo finalmente oggi, da adulte. E tra tutte loro, nella folla adorante, è stato possibile scorgere anche degli adolescenti, gli adolescenti di oggi, cresciuti a pane e Backstreet Boys dalle madri, con cui si scatenavano in un divertimento senza età.

 

 

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La boyband più longeva della storia della musica

Perché i Backstreet Boys sono famiglia ed è stato palpabile anche sul palco. È stato palpabile negli abbracci che si sono scambiati nel corso di tutto il concerto, nelle risate che si sono lasciati sfuggire parlottando tra di loro ed è stato palpabile, ancora di più, nei momenti in cui le note basse hanno messo all’angolo la voce di Brian, affetto da disfonia da stress. Una difficoltà che avrebbe potuto allontanare il cantante dalla band o limitare il suo contributo nelle esibizioni live alle note alte, in cui la sua voce continua a farsi sentire. Ma in famiglia non si agisce in questo modo: così nei momenti più complessi gli altri sono arrivati in supporto. In fondo se i Backstreet Boys sono la boyband più longeva della storia della musica ci sarà un motivo, no?

 

 

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Così tra scenografie di luci, coreografie scatenate, balletti storici, gag divertenti, scenette simili-sensuali – citofonare Kevin e AJ per lo “striptease nascosto” – che hanno sollecitato gli ormoni di tutte le malcapitate donne presenti in sala, e canzoni cantate a cappella in cui le loro voci si sono fuse in una sola melodia, i Backstreet Boys hanno mostrato anche perché sono, tra le altre cose, la boyband di più successo nella storia, con i loro oltre 140 milioni di dischi venduti.

Dagli ultimi brani alle hits più famose

Ai brani dell’ultimo cd pubblicato nel 2019, Dna, che dà il nome al tour, si sono alternate le hits più famose, dalla celeberrima I Want It That Way e l’inneggiante Everybody (Backstreet’s Back) fino alle super coreografate As Long As You Love e All I Have To Give. E no, loro non sono più i ventenni che cantavano I Want It That Way in un aeroporto, hanno più anni – Kevin, il più maturo, ha raggiunto i 50 l’anno scorso, mentre Nick, il più giovane, quest’anno ha compiuto ben 42 anni – e più rughe, ma la stessa energia, lo stesso fascino (forse di più), lo stesso carisma e la stessa, identica capacità di emozionare e toccare le corde più profonde delle anime sensibili, quelle delle fan che sono cresciute e continuano a seguirli fedelmente da trent’anni. Le stesse fan che dopo il concerto si sono abbracciate commosse, con l’adrenalina che ancora scorreva nelle vene, promettendo di rivedersi al prossimo concerto. Perché se si parla di Backstreet Boys si parla di famiglia.

 

 

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Firmato: una teenager degli anni ‘90.

 

Di Titta De Vita

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