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Festival del Cinema di Venezia tra red carpet e polemiche

Si è appena conclusa la 79esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, che ha visto conquistare il Leone D’Oro per la regia a Luca Guadagnino. Ma, come sempre, non sono mancate le polemiche!

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Si è appena conclusa la 79esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, che ha visto conquistare il Leone D’Oro per la regia a Luca Guadagnino. Ma, come sempre, non sono mancate le polemiche!

È sicuramente tra gli eventi di maggior prestigio e richiamo del panorama italiano il Festival del Cinema di Venezia, giunto quest’anno alla sua 79esima edizione. Grazie a questa manifestazione, infatti, sono tantissime le star internazionali che approdano nel capoluogo veneto per presentare i film di cui sono protagonisti, registi o produttori.

Festival del Cinema di Venezia: le polemiche non mancano mai

Come tutti gli eventi di grande risonanza, però, sono molte le polemiche che hanno impregnato il Festival, ancora prima di aprire i battenti. Prima c’è stata l’ondata di lamentele per il disservizio delle prenotazioni, in tilt a causa del sovraffollamento delle richieste, poi il malcontento (non) celato di alcuni addetti ai lavori per la scelta della madrina della Mostra Cinematografica della Biennale di Venezia: Rocio Munoz Morales, attrice spagnola, nota al mondo del gossip per essere la compagna di Raoul Bova.

 

Nemmeno il tempo di godersi il consueto bagno inaugurale nelle acque del Lido di Venezia, Rocio è stata tacciata di avere un curriculum troppo scarno per un ruolo così prestigioso, eppure è riuscita a incantare la laguna con la sua eleganza e ad emozionare con la sua commozione nell’ultimo red carpet tra le braccia dell’amato compagno, giunto a Venezia insieme alle figlie per sostenerla.

 

 

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Influencer sul red carpet

Immancabile, come tutti gli anni, è sorta – dopo appena 120 secondi di evento – la polemica delle polemiche: ma che c’entrano le influencer italiane sul red carpet del Festival? Così da un lato c’era chi ne ammirava l’incredibile bellezza, sottolineando come alcuni dei look più belli appartenessero proprio all’ex corteggiatrice o ex gieffina di turno, dall’altro chi, armato di arco e frecce, difendeva il supremo diritto del red carpet di essere solcato solo ed esclusivamente da grandi personalità del panorama cinematografico mondiale (ciao Hugh Jackman, eri bellissimo in smoking lassù).

 

E proprio quando facevano capolino attrici e giornaliste a difendere il diritto delle influencer a presenziare in passerella, in qualità di testimonial degli sponsor che la manifestazione la finanziano, ecco apparire Giorgia Soleri. La giovane influencer, fidanzata di Damiano dei Maneskin – definizione che, ci ha tenuto a precisare, proprio non le piace – ha solcato la passerella veneziana come testimonial del brand di champagne Ferrari, suscitando scalpore e raccapriccio tra i suoi follower (e soprattutto tra i suoi detrattori, che non aspettavano altro).

 

Addirittura le accuse si sono diramate in due grandi macro-categorie: da un lato c’era chi la accusava di sponsorizzare il marchio di una bevanda alcolica, severamente vietata a chi soffre di vulvodinia, la malattia di cui è lei stessa affetta e che sta validamente combattendo per far riconoscere legalmente come patologia a tutti gli effetti; dall’altro chi le ricordava che era stata proprio lei, qualche mese fa, a dichiarare a gran voce di non amare il cinema e di trovarlo noioso. Insomma, Giorgia, la corona di reginetta del ballo delle polemiche è tua di diritto.

 

 

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Altra influencer, altra polemica. Protagonisti del red carpet dell’ottava serata della Mostra, infatti, sono stati Alessandro Basciano e Sophie Codegoni, ex concorrenti dell’ultima edizione del Grande Fratello Vip: se nella Casa più spiata d’Italia era nato il loro amore, quale modo migliore per celebrarlo della passerella di uno dei Festival cinematografici più prestigiosi al mondo? Così, nel bel mezzo, della sfilata di star, Basciano si è inginocchiato e ha fatto la proposta di matrimonio alla sua bella, che ha detto di sì, tra i sospiri delle amanti del trash più romantiche e i ghigni sarcastici di chi si è chiesto: ma questa proposta sul red carpet di Venezia era proprio necessaria?

 

 

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Lo sputo-gate di Harry Styles

Per fortuna – o purtroppo, dipende dai punti di vista – le polemiche non hanno riguardato solo gli influencer, ma anche i film in concorso. Chi non ha sentito parlare dello sputo-gate di Harry Styles? L’ex membro dei One Direction, a Venezia per presentare il film di cui è protagonista, Don’t Worry Darling, ha catalizzato su di sé tutte le attenzioni. E non solo grazie al suo fascino etereo che gli consente di conquistare uomini e donne di tutte le generazioni. Prima i radar dei più curiosi si sono occupati di misurare la distanza che costantemente divideva il cantante da Olivia Wilde, regista del film e sua compagna. Se ve lo state chiedendo i due non si sono sfiorati nemmeno per sbaglio.

 

Poi in rete è diventato virale il video che vedeva il cantante avvicinarsi a Chris Pine, suo compagno di poltrona, per sputargli sulla gamba. Prima è arrivata la smentita della “vittima”, poi la dichiarazione di Harry, volato oltreoceano per il suo tour che ha ironizzato: “Ho fatto un salto veloce a Venezia per sputare su Chris Pine”.

 

Ciliegina sulla torta: Florence Pugh, protagonista femminile della pellicola presentata alla Mostra, non ha partecipato alla conferenza stampa del film, ma solo al red carpet. Secondo il maligno e becero gossip all’attrice non è andata giù la storia d’amore tra Harry e Olivia, nata proprio durante le riprese, mentre la regista era ancora sposata. Gossip o realtà? Non si sa, intanto del film hanno parlato tutti.

 

 

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Blonde e l’omaggio a Marilyn Monroe

Stessa storia per Blonde, omaggio all’immortale Marilyn Monroe, per cui la pubblicità, però, non è poi così positiva. Se l’acclamato red carpet in sneackers di Brad Pitt, produttore della pellicola, sembrava essere di buon auspicio, il film targato Netflix è stato definito da molti una delusione. Al centro delle aspre critiche una scena esplicita di sesso orale tra Marilyn, interpretata dalla brunette Ana de Armas, e il presidente Kennedy, considerata assolutamente gratuita e per nulla necessaria allo svolgimento della trama. Secondo i critici, infatti, lo scopo di omaggiare l’umanità e la fragilità di Marilyn è totalmente soppiantato dalla voglia di scandalizzare per vendere il prodotto. Eppure qualcuno che lo ha apprezzato e ne ha compreso l’intento, c’è!

 

 

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Beh, che dire: al prossimo Festival e alla prossima polemica!

 

 

Di Titta De Vita

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