The Idea of you

The Idea Of You, dal libro al film

The Idea Of You è il film tratto dall’omonimo romanzo di successo. Ma quali sono le differenze con il libro?

Resiste in cima alla classifica dei film più visti su Amazon Prime Video The Idea Of You, film tratto dall’omonimo romanzo di successo. Ma quali sono le differenze tra il film e il libro?

The Idea Of You è sulla piattaforma streaming Prime Video da diversi giorni ormai, eppure il passaparola, lo stesso che aveva reso celebre l’omonimo libro di Robinne Lee, continua e ne decreta il successo. Un po’ music romance, molto age gap romance, il libro, arrivato nel nostro Paese solo qualche settimana fa, è diventato un successo globale, convincendo il colosso dello streaming a dare forma – e che forma – ai protagonisti. Ma qual è stata l’accoglienza del pubblico?

The Idea Of You, dal libro al film

Si sa, trasporre su pellicola cinematografica un romanzo non è mai semplice: ci sarà sempre chi – di solito la maggior parte – preferirà il libro al film; ci sarà chi maledirà l’intervento di Hollywood e chi, invece, ne gioirà, apprezzando, allo stesso modo, gli elementi di fedeltà e cambiamenti. Se c’è una scelta che sembra aver messo tutti d’accordo è indubbiamente stata quella di dare alla protagonista Solène il volto luminoso e bellissimo di Anne Hathaway. L’attrice de Il Diavolo Veste Prada indossa i panni, alla moda e trendy, di Solène Marchand, gallerista quarantenne, divorziata e con prole, che riscopre se stessa, la propria femminilità e la propria sessualità grazie al travolgente amore con una popstar ventenne, Hayes Campbell.

A interpretare, invece, il giovane divo ispirato a Harry Styles è Nicholas Galitzine, il fidanzatino d’America delle commedie romantiche delle nuove generazioni: prima Cenerentola con Camilla Cabello, poi Purple Hearts con Sofia Carson, infine Rosso, bianco & Sangue Blu, sempre su Prime Video. Qualcuno si è lamentato per l’assenza dei ricci indomabili di Styles, ops Hayes, ma cast a parte, quali sono le principali differenze tra libro e film che hanno colpito i fan, spingendoli a gridare allo scandalo o colmando qualche lacuna del romanzo?

Il primo incontro

Il primo incontro di Solène e Hayes non avviene al Coachella che, anzi, nel libro viene solo nominato, ma a Las Vegas, a un meet & greet con gli August Moon. Anche nel libro Solène viene incastrata dall’ex marito, ma il primo approccio con Hayes è molto meno chimerico. Non c’è il destino che li beffa e li fa incontrare per caso nella roulotte di lui, ma la più reale delle dinamiche: un ragazzo incontra una ragazza (cit), si piacciono e flirtano. Deliziosamente reale.

Lo sviluppo della storia

Anche per quanto riguarda lo sviluppo della relazione tra i due protagonisti, il libro è molto più realistico e meno naïf del film. Hayes è una popstar, quindi non segue il trope hollywoodiano dell’amore a prima vista, ma quello romanzesco dello slow burn. Se in un primo momento non è disposto nemmeno a dare a Solène un rapporto esclusivo, sarà proprio lui a dichiarare per primo i propri sentimenti – e lo farà molto prima di essere lasciato – e a combattere strenuamente per questa storia impossibile.

Età e caratterizzazione dei personaggi

Al centro del film e del libro c’è indiscutibilmente la differenza d’età tra i due protagonisti, ma anche questa cambia: se Solène ha sempre 40 anni, nel libro Hayes ha vent’anni, mentre nel film ne ha 24. Ci sarà lo zampino del politically correct? Chissà, intanto anche l’età di Izzie, la figlia di Solène, cambia e la goffa dodicenne del libro, follemente innamorata della boyband, diventa una matura e femminista sedicenne nel film, ormai già proiettata alla musica di giovani cantautrici.

Allo stesso modo la Solène del film è molto più incline a lasciarsi andare alla chimica col giovane cantante: si fa convincere e lo segue, adeguandosi alla necessità cinematografica di un ritmo più serrato; nel libro, invece, la donna è decisamente più restia a concedersi e i primi incontri con Hayes sono frutto di fortunate e sperate coincidenze. La sua vita lavorativa è molto più centrale e difficile da mettere da parte.

Stessa sorte per l’alter ego della punta di diamante degli August Moon: se nel film compra tutte le opere della galleria per far colpo sulla proprietaria e appare dolcemente goffo in alcuni approcci con Soléne, l’Hayes del libro è più maturo e deciso, più coinvolto nella vita lavorativa della sua fidanzata e più ferrato nell’arte della retorica. Un po’ troppo perfetto? Forse, ma sognare è gratis.

Il lato oscuro del successo

Aspetto (quasi) completamente messo da parte nel film è l’analisi del lato oscuro del successo, forse troppo difficile da rappresentare entro i canonici novanta/centoventi minuti di pellicola cinematografica. La Lee approfondisce le ombre delle boyband fatte di competizione insana, sregolatezza, totale assenza di privacy e riservatezza, necessaria diffidenza e fanatismo delle fan, che valica il cyber bullismo e sfocia nello stalking e nelle minacce.

Il sesso

Argomento che ha diviso a metà il pubblico di lettrici del romanzo: se le fan dello spicy non hanno affatto apprezzato il ridimensionamento della sfera sessuale da sfacciato e sfrenato erotismo a travolgente passione, le non amanti del genere hanno, al contrario, gradito la scelta di evitare un After 2.0.

Il finale

Lettore avvisato, mezzo salvato: sta per arrivare uno spoiler bello grosso. Il film ha avvolto lo spettatore in un bel lieto fine accogliente e rincuorante: i due si lasciano ma, come previsto dal cantante, cinque anni bastano perché le loro vite cambino e diventino più conciliabili, così l’happy ending arriva ugualmente, sulla linea del “se è destino, prima o poi succederà”. Nel libro, invece, Solène arriva a quella decisione con lucidità e mette la razionalità della sua scelta davanti a tutto: il suo cuore, la possibilità di vivere un amore pieno, l’insistenza dei messaggi e della chiamate di Hayes.

L’happy ending del film è stato perlopiù gradito anche ai lettori, eccezion fatta per la scrittrice che ha ribadito con forza l’intento realistico della sua decisione: le donne spesso antepongono il bene degli altri al loro. Ma nel 2024 non è forse arrivato il momento di eliminare le cattive abitudini?

Di Titta De Vita

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