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Torna il Cinema Ritrovato sotto le stelle di Bologna

Nelle location di piazza Maggiore e LunettArena di Bologna torna dal 20 al 27 luglio il Cinema Ritrovato, la rassegna giunta alla 35esima edizione, che elogia grandi classici restaurati dalla Cineteca di Bologna. Ci sono scene della storia del cinema che restano custodite nella memoria, che non invecchiano nemmeno di un giorno.

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Nelle location di piazza Maggiore e LunettArena di Bologna torna dal 20 al 27 luglio il Cinema Ritrovato, la rassegna giunta alla 35esima edizione, che elogia grandi classici restaurati dalla Cineteca di Bologna.

 

Ci sono scene della storia del cinema che restano custodite nella memoria, che non invecchiano nemmeno di un giorno. Testimoni di un tempo in cui la settima arte sapeva donare agli spettatori il meglio di sé.

Le scene della storia del cinema che non invecchiano mai

L’Antoine Doinel ne I 400 Colpi (1959) guarda per la prima volta il mare e il suo volto si congela in un turbato fermo immagine: cosa avrà visto il personaggio in perfetto stile Nouvelle Vague di François Truffaut? Il surrealista Luis Buñuel in Un chien andalou (1929) mostra la luna e subito dopo con una dissolvenza il taglio di un occhio con un rasoio. Mentre David Lynch attraverso la luce rappresenta l’inconscio, nei suoi peggiori incubi hollywoodiani.

 

Queste sequenze rivivono dopo anni sul grande schermo dal 20 al 27 luglio (www.festival.ilcinemaritrovato.it). Sotto le stelle di piazza Maggiore, abbracciata dalle architetture della basilica di San Petronio, e nel verde di LunettArena, va in scena il Cinema Ritrovato di Bologna, la storica rassegna, giunta alla 35esima edizione, che elogia grandi classici. Un’alchimia magica dove il passato entra nel presente grazie alla doppia anima del festival, il restauro come motore di trasformazione e la ricerca come metodo di lavoro, come esigenza di approfondimento. 

Cinema Ritrovato: le novità di quest’anno

Quest’anno tante novità, tre importanti restauri: l’ipnotico Mulholland Drive di David Lynch (2001), il profetico ritratto sociale di una Bella grinta di Giuliano Montaldo (1965) e il teatrale Les Bas-fonds (1936) di Jean Renoir, introdotto da Nicolas Seydoux. 

 

Ad aprire le danze con le proiezioni nella “città dei portici” Alice Rohrwacher e Isabella Rossellini che presentano la riflessione sulla distruzione del paesaggio agrario nel cortometraggio Omelia contadina, mentre a seguire Il mulino del Po (1945) adattamento di Alberto Lattuada dell’epopea padana scritta da Riccardo Bacchelli. Il 20 luglio sera alla LunettArena, invece, arriverà lo scrittore Jonathan Coe per introdurre Fedora di Billy Wilder, mentre il giorno dopo i cinefili potranno dilettarsi ne La piscina di Jacques Deray con Romy Schneider e Alain Delon.

 

Il programma continuerà con i turbamenti morali di Montgomery Clift e Elizabeth Taylor nel classico A Place in the Sun del 1951 (22 luglio) e con uno dei ménage à trois più piccanti, quello di Monica Vitti, Giancarlo Giannini e Marcello Mastroianni nel Dramma della Gelosia (27 luglio), figlio degli Settanta.

 

Il 23 luglio Nanni Moretti racconterà aneddoti sulla genesi di La Cosa del 1990, il documentario dedicato alla crisi del PCI e ci sarà la proiezione dell’enigmatico F For Fake del 1970 di Orson Welles che pone il dubbio tra realtà e finzione: cosa è vero e cosa non lo è? Un dibattito sul mezzo cinematografico più che mai attuale. Per gli amanti della musica non mancano i cine-concerti dal vivo come ad esempio Vampyr (1932), capolavoro e primo film sonoro di Dreyer, la cui colonna sonora sarà accompagnata dalle musiche di Wolfgang Zeller restaurate e dirette da Timothy Brock, mentre la Piazza sarà immersa nelle plumbee atmosfere vampiresche.

 

Di Francesca Saccenti

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