Age reverse

Age Reverse, il tempo non è più nemico della pelle

Age Reverse non lavora quindi sul sintomo, come sarebbe più facile e immediato, anche se con scarsi risultati già sul medio termine, ma, senza l’idea di cancellare i segni che si ridurranno di conseguenza, si va a invertire il processo che li causa, riportando indietro nel tempo certi fattori che determinano la risposta individuale agli anni che passano.

Da che si ha memoria, il passare del tempo sulla nostra pelle è visto come un nemico, qualcosa da combattere. E da donna “negli anta” non posso che comprendere un ragionamento che non riesco a condannare come superficiale, anche se con il mio lavoro, giorno dopo giorno, acquisisco sempre nuove consapevolezze così da ringraziare in realtà ogni giorno che passa perché anziché togliere, arricchisce.

 

Per vendere un prodotto e andare sul sicuro basta usare la parola magica “anti-age”, ma è su questo punto che voglio ragionare. Il termine anti age è pura convenzione per quel che mi riguarda. Sintetizza gli effetti, si comprende facilmente, aiuta il farmacista quanto il navigatore del web incanalandolo in una categoria specifica di prodotti. Il punto è che, come sostiene mio figlio Giovanni in un’intervista «il tempo che passa deve essere una benedizione non una condanna», e la nostra ricerca tiene conto di questo pensiero perché, se ci pensiamo, oggi sono alla nostra portata studi, ragionamenti, prodotti che solo tre anni fa non avremmo mai immaginato.

 

Anti-Age?

Il tempo, dunque, che passa visto come amico a cosa ci porta? A godere dei frutti legati all’esperienza, all’acquisizione di nuove conoscenze e consapevolezze senza che il prezzo, gli effetti di esso si leggano sulla pelle. Perché non è il tempo che dobbiamo combattere, ma ciò che esso comporta in termini di disidratazione, stress ossidativo, mancanza di collagene. E, credetemi si può. E proprio perché alla base di questa rivoluzione c’è un pensiero e non solo un formula di laboratorio, abbiamo ritenuto opportuno anche lavorare sulla terminologia.

 

 

Il potere di chiamare le cose con il loro nome ha dato via alla civiltà, non dimentichiamocelo. Per questo motivo, abbiamo iniziato a parlare di Age Reverse che non è solo una linea cosmeceutica intenta a lavorare sui segni del tempo. Grazie all’epigenetica e alla cosmigenomica (termini a cui ha dato battesimo mia figlia Camilla, a capo del nostro dipartimento scientifico) si vanno a riscrivere le regole di quello che tutti noi pensiamo come anti-age , lavorando, intervenendo, su tutto ciò che l’organismo da solo, con il passare dell’età, smette di produrre autonomamente, o produce in quantità inferiori, ripristinando funzioni naturali con un supporto effettivo che ha come conseguenza diretta segni evidenti di ringiovanimento.

 

Age Reverse

Age Reverse non lavora quindi sul sintomo, come sarebbe più facile e immediato, anche se con scarsi risultati già sul medio termine, ma, senza l’idea di cancellare i segni che si ridurranno di conseguenza, si va a invertire il processo che li causa, riportando indietro nel tempo certi fattori che determinano la risposta individuale agli anni che passano.

 

Una macchina del tempo sotto forma di maschera facciale o di ampolla? Semplificando al massimo sì, senza promesse immediate, ma con risultati visibili già dopo 21 giorni, tempo per costruire un’alleanza tra prodotto e organismo secondo protocolli specifici che, grazie ai consigli dei nostri farmacisti, vengono suggeriti a seconda del bisogno. Age Reverse è quindi un approccio moderno e meno combattivo: non possiamo fare la guerra a noi stessi, ma pensare al giusto nutrimento per un organismo che risponda efficacemente ai giorni davanti a noi, regalandoci il viso che meritiamo sul serio.

 

Di Elena Aceto di Capriglia

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