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Milano, il Salone del Mobile diventa una metropoli green

Dopo un anno di pausa dovuto alla pandemia si sono riaccese le luci dal 5 al 10 settembre al Salone del Mobile di Milano, che ha visto la partecipazione di 425 brand nei quattro padiglioni, 179 giovani creativi, 39 maker e 1900 progetti esposti in un percorso lineare.

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[vc_row css=”.vc_custom_1608553768389{margin-top: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]Dopo un anno di pausa dovuto alla pandemia si sono riaccese le luci dal 5 al 10 settembre al Salone del Mobile di Milano, che ha visto la partecipazione di 425 brand nei quattro padiglioni, 179 giovani creativi, 39 maker e 1900 progetti esposti in un percorso lineare.

 

Niente stand “titanici” e lunghe camminate alla ricerca dei padiglioni. I chilometri al Salone del Mobile 2021 si contano sulle dita di una mano e sono un lontano ricordo dell’epoca pre-Covid. Perché con le misure restrittive l’ambiente cambia, si trasforma e diventa più intimo, a misura d’uomo. 

Il Salone del Mobile, una metropoli contemporanea in miniatura

Si entra con green pass e mascherina, si gira con lo sguardo puntato sulle pareti verticali in legno riciclato: le sedie sono sospese, quasi come per rappresentare la metafora di un limbo in cui viviamo e che in parte abbiamo dovuto accettare. Lo spazio è concepito come una grande biblioteca del design, un catalogo vivente intervallato da passaggi trasversali e aree verdi e per la sosta. Una metropoli contemporanea in miniatura che sfoggia i lavori come opere d’arte con percorsi gastronomici, mostre e talk.

 

Le file non sono più quelle a cui eravamo abituati, il caos rimbombante è surclassato da un’atmosfera silenziosa. Molte aziende sono “emigrate”, si sono dislocate con sofisticati showroom nel quartiere storico di Milano, Brera, o nella più effervescente Isola. Il risultato? 425 brand presenti nei quattro padiglioni in Rho Fiera, 179 giovani creativi, 39 maker e 1900 progetti esposti in un percorso lineare.

 

Ad accogliere i visitatori all’ingresso una barriera verde formata da un centinaio di alberi, un piccolo bosco realizzato con la collaborazione di Forestami, il progetto che prevede di piantare 3 milioni di alberi in città entro il 2030. Un inizio che precede l’anima dell’evento, curato da Stefano Boeri e dall’architetto Andrea Caputo che ha disegnato l’allestimento, un’edizione che riflette sul recupero di materiali di scarto, sull’innovazione della tradizione artigianale, sulla promozione della cultura ecologica e sul colore capace di suscitare emozioni e assumere anche un valore simbolico. Protagonista non poteva che essere la casa come luogo di appartenenza, che all’occorrenza ha saputo reinventarsi come luogo di smart working. 

Fuori Salone

Non si rinuncia nella settimana del design – andata in scena dal 5 al 10 settembre – al Fuori Salone con aperitivi meno affollati, ammirando le installazioni artistiche. La maison francese Hermès (Brera) ha realizzato 5 “case concettuali” in calce morbida con pattern dai colori sgargianti e dalle geometrie disegnate a mano, all’interno delle quali sono ospitate le collezioni.

 

Scenario da fiaba per SuperStudio nella celebre via Tortona: una bambina, Marta, cerca di sollevare con fatica un elefante sospeso a una fune, basta inquadrare il QR code per ascoltare la storia di questi surreali personaggi creati dalla fantasia di Stefano Bombardieri. Sempre nella stessa suggestiva location c’è la mostra Automobili Lamborghini con la Countach LPI 800-4, presentata in anteprima europea dopo 50 anni dal lancio della prima.

 

Nella Piscina comunale Cozzi Maurizio Cattelan e il fotografo Pierpaolo Ferrari hanno riprodotto un maxi scatto. Si chiama Be Water ed è un murales lungo 30 metri e alto 10 che ritrae una donna vestita con i colori azzurri dell’acqua.

 

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Alcova

Più decadente e sperimentale l’atmosfera di Alcova (via Simone Saint Bon) nell’ex ospedale militare di Baggio, per la prima volta utilizzato come location per il Fuori Salone, nella lavanderia e nella struttura abbandonata delle suore dalle pareti scrostate, giochi di luce e forme disegnano l’ambiente.

 

Per gli addicted del film Arancia Meccanica (1972) è stato riprodotto il Korova Milk Bar dove si serve latte. Decisamente green l’istallazione al Museo della Scienza e della Tecnologia dove a rubare la scena sono i totem realizzati da Pininfarina: un purificatore dell’aria e un nebulizzatore d’acqua. All’interno del barocco Palazzo Litta (Corso Magenta 24) nel Cortile d’Onore c’è la cabina da spiaggia oversize firmata da Studio Aires Mateus. Tra le novità il marchio Flos festeggia il cinquantesimo anno della lampada Parentesi con uno speciale redesign e le bolle trasparenti di Carlo Ratti per Eni nella Statale di Milano.

 

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Di Francesca Saccenti

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