Come allenare la mente per un Natale più felice
Arriverà presto Natale, e mentre alcuni storcono il naso al solo pensiero di riunioni forzate con parenti sgraditi, della corsa al regalo che tocca fare per forza, e non vedono l’ora che sia tutto finito per tornare al tran tran quotidiano, altri provano sensazioni ambivalenti per il contrasto tra il clima di festa con luccicanti vetrine e addobbi e l’urgenza dei problemi e preoccupazioni quotidiane con cui fare i conti.
Per non parlare di chi, avendo perso una persona cara o vissuto una separazione di recente, vede il Natale come la festa più triste dell’anno, nella quale i sentimenti di mancanza e solitudine si amplificano.
Cosa fare per vivere il Natale con felicità?
Ma c’è qualcosa che possiamo fare perché il nostro Natale diventi sicuramente un momento di felicità, nonostante tutto?
Si! Possiamo coltivare la bontà, e il perché ce lo spiega la scienza.
Per prima cosa non bisogna lasciarsi coinvolgere solo dalle emozioni legate ai vissuti del momento, ma cominciare ad allargare i propri orizzonti per avere una visione più ampia della realtà, uscendo dai confini angusti della propria vita. Così facendo sarà facile constatare il fatto che non siamo gli unici al mondo ad avere problemi, ma che là fuori ci sono persone con guai ben peggiori dei nostri.
Gli scienziati affermano che la base di un cervello felice è infatti la bontà, e perciò quando “amiamo”, occupandoci anche del nostro prossimo, si attivano nel nostro cervello i centri del piacere grazie al rilascio delle endorfine, dopamina e serotonina, chiamati “gli ormoni della felicità.”
Il segreto della felicità è amare
Il prof.re Richard Davison, psicologo, neuroscienziato, fondatore e direttore del Center for Healthy Minds dell’Università del Wisconsin, sostiene che per stare bene ed essere felici la soluzione perfetta è amare, fare del nostro meglio non solo per il nostro bene ma anche per quello degli altri, perché le emozioni che scaturiscono dalle azioni altruistiche sono sostanze chimiche benefiche che immettiamo nel corpo e che hanno effetti positivi sulla depressione, l’ ansia, e lo stress.
In un mondo spesso dominato da sentimenti individualisti, è incoraggiante sapere che il nostro cervello, al contrario, è predisposto a produrre felicità grazie proprio all’altruismo.
Ma la cosa più stupefacente è che, secondo numerosi studi, la capacità di amare può essere migliorata con un allenamento mirato.
Natale, l’occasione perfetta per essere più buoni e quindi più felici
Questo è possibile perché il nostro cervello è dotato di una straordinaria capacità: la neuroplasticità; il che significa che il nostro cervello cambia in risposta non solo alle esperienze vissute ma anche in risposta all’allenamento.
In sostanza, possiamo allenarci ad amare di più attraverso azioni altruistiche affinché il nostro cervello si possa modellare sulla felicità.
Aiutare gli altri dando supporto sociale o incoraggiando un amico, andando a fare volontariato presso qualche associazione, oppure aiutando la vicina anziana, ci distrae dai nostri problemi, ci permette di impegnarci in un’attività significative che migliorano anche la nostra autostima e le nostre competenze.
E quindi, quale occasione migliore per cominciare ad allenarci ad essere più buoni e quindi più felici, se non a Natale?
Di Diana Arcamone
Docente di sostegno, scrittrice e Accademico ad Honoris Causa presso l’Accademia Universitaria degli studi Giuridici Europei. Nel 2014 vince il concorso letterario nazionale: Enel Guerrieri e nello stesso anno pubblica Felicità, un destino e una scelta cui segue Tutto arriva a chi ci crede.