Kissing Day, il bacio raccontato attraverso le arti
Il 6 luglio si festeggia il Kissing Day nato per ricordare il bacio più lungo della storia: 58 ore. Per questa ricorrenza ecco il viaggio di Agorà Magazine alla ricerca dei baci più celebri della storia dell’arte, del cinema e della fotografia.
Non sarà il bacio più mainstream della storia del cinema, ma di sicuro si annovera tra i più lunghi e avanguardisti. Non sarà paragonabile al romanticismo di ‘Casablanca’, ‘Via col Vento’ o ‘Colazione da Tiffany’.[vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”26666″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625491799484{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”26668″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625491810461{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”26667″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625491820167{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Niente prua come in ‘Titanic’ o spaghetti con meatball nel cartoon ‘Lili e il Vagabondo’. [vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26605″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625480506420{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26604″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625480520158{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Eppure il bacio, o meglio i baci, di Andy Warhol nel film ‘Kiss’ raccontano un nuovo modo di fare arte al limite tra documentario, fiction e natura pop: le coppie si abbandonano all’estasi incuranti della macchina da presa e di un sexy-voyeurismo figlio dei più promiscui anni Sessanta.
Il più romantico è invece quello degli amanti di Hasanlu in Iran, una coppia di scheletri che si bacia da quasi 3mila anni. Il reperto risalente all’800 A.c è stato trovato da una squadra di archeologi nel 1972.[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26606″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625480771227{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26607″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625480780889{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Per festeggiare il Kissing day – il bacio è tanto importante da avere un doppio compleanno, il 6 luglio e il 13 aprile – non resta che fare un viaggio nella storia per “venerare” un gesto atavico, semplice e sofisticato che non mostra i segni del tempo.
Tutto ha inizio anni fa quando si sceglie di commemorare il bacio sulle labbra più lungo del mondo. Più di 46 ore consecutive. In Inghilterra nel 1990 il primato viene superato durante una maratona e si cambia la data e il nome. Nasce il National Kissing day. I tempi si evolvono e anche i guinness. Il risultato? Nel 2013 una coppia thailandese resta “incollata” per 58 ore, 35 minuti e 58 secondi di seguito senza mai staccarsi. Insomma paese che vai usanza che trovi, si cambiano le date, si duplicano o addirittura si triplicano.
Il bacio nella fotografia
[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text css=”.vc_custom_1625481120578{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”]Il 14 agosto del 1945 durante i festeggiamenti per la fine della Seconda guerra mondiale nel cuore di New York, a Times Square, il marinaio George Mendonsa bacia appassionatamente l’infermiera Greta Zimmer Friedman vestita di bianco. Lo scatto realizzato dal fotoreporter tedesco Alfred Eisenstaedt per la rivista Life diventa in poco tempo una delle immagini più celebri della storia e negli anni alimenterà il dibattito: la foto è stata scattata in quel preciso attimo o è stata costruita?[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26608″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625480972566{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1625491854325{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”]Secondo nella lista, ma non per importanza lo scatto ‘Le Baiser de l’Hotel de Ville’ di Robert Doisneau per Life del 1950 dove una coppia di ragazzi si bacia per le vie affollate di Parigi.
Provocatorio e anticonformista Oliviero Toscani, che per una campagna pubblicitaria della Benetton sfida i cliché e davanti all’obbiettivo piazza un prete e una suora nell’atto di baciarsi.
Si chiude in dolcezza con ‘The Kiss’ del 1947 di Furman Stewart Baldwin: davanti al portone di casa due bambini si lasciano prendere dal tenero momento mentre una bimba contrariata e gelosa assiste alla scena.
[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1625482877411{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”]
Arte
Il primo bacio della storia dell’arte a venire subito in mente è del pittore viennese Gustav Klimt: due amanti si lasciano prendere dall’estasi, dall’hic et nunc, mentre l’atmosfera diventa eterea, sospesa. Madre natura si riappropria dei suoi spazi fondendosi con i protagonisti della tela.
Secondo in lista è quello di Francesco Hayez, anche in questo caso il titolo – come per l’opera di Klimt – lascia poco spazio all’immaginazione. Il quadro del 1859, conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera, è stato considerato un manifesto dell’arte romantica italiana e raffigura due innamorati sullo sfondo di una scenografia medievale.
Un velo di mistero accompagna i conturbanti amanti del pittore surrealista René Magritte. I contorni del viso si perdono, i volti sono coperti da un velo bianco eppure è possibile riconoscere che si stanno baciando. L’immagine è al limite tra l’amore e la morte. Il pittore francese trovò l’ispirazione da un evento tragico, dalla madre morta suicida con un panno sulla faccia.
[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1625484224246{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”]Versione dark per Pablo Picasso, che con le linee cubiste ed i colori scuri, dà vita a una versione poco convenzionale dell’amore nell’opera del 1925. Il caos domina la scena e dal suo movimento vorticoso nasce una passione, che perde i connotati dell’amore “angelicato”, tanto caro al “padre della Divina Commedia”, Dante, e si trasforma in una convulsa carica erotica.
‘Il bacio con la finestra’ del 1892 è una delle fatiche di Munch che fa parte di un insieme di opere che raccontano il ciclo della vita. È notte, la luce illumina la strada.
All’interno della casa sono nascoste due figure senza identità, sfocate, che si cingono in un gesto universale. [vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26649″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625484380646{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26624″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625482415571{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Più delicato William-Adolphe Bouguereau, nel 1890 dipinge ‘Amore e Psiche, bambini’, un inno alla purezza.
Più pop Roy Lichtenstein con il suo kiss in versione “fumetto”, più sexy Henri de Toulouse-Lautrec che, ‘Dans le lit’, nel letto, sotto le coperte mostra la passione di una coppia. [vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26643″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483918655{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26644″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483936221{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Rewind. Si chiude con un viaggio alla scoperta del passato con ‘L’incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d’Oro’ di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova. Il quadro del 1303-1305 mostra i genitori della vergine Maria mentre si ricongiungono nell’amore. Si ritiene che sia il primo bacio nella storia della pittura.
Settima arte
Dai ‘Baci rubati’ di Antoine Doinel di François Truffaut alle psichedeliche scene d’amore di ‘Moulin Rouge’, dagli impeti della passione di ‘Match Point’ di Woody Allen sotto una pioggia torrenziale all’iconografico Pretty Woman, nella storia della settima arte gli esempi sono infiniti. [vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26633″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483390032{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26637″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483406499{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26636″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483438419{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26646″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625484109451{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Che si tratti di scene queer come in ‘The Rocky Horror Picture Show’ – un elogio alla libertà sessuale degli anni Settanta – delicate come in ‘Romeo e Giulietta’ di Franco Zeffirelli, surreali come nella ‘La dolce vita’ di Fellini o erotiche come quelle riportate direttamente sul grande schermo dall’inconscio di David Lynch in ‘Mulholland Drive’, il bacio non smette e non smetterà mai di essere un gesto universale sul quale registi, fotografi, pittori e artisti si sfidano cercando di raccontarne una versione sempre diversa.[vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26640″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483560619{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26639″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483576667{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26635″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483587243{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”26638″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1625483598334{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Di Francesca Saccenti
Dagli articoli alle inchieste, dai reportage alle recensioni, dalle riprese video al montaggio: nel suo bagaglio ci sono tutte le voci che compongono la parola ‘giornalismo’. Napoletana, classe 1986, dopo aver preso il tesserino da professionista si fa le ossa in quotidiani e riviste locali, poi fa parte della squadra di alcune tra le nuove e più rinomate testate del panorama online, rincorrendo la notizia tra Napoli e Roma, Abruzzo e Calabria, nei settori di cronaca, cultura e sociale. Arriva ad Agorà dopo essere “approdata” alle telecamere di Mediaset e alle Guide turistiche ed enogastronomiche di Repubblica. Laureata in Cinema a Bologna, tradirebbe il suo lavoro solo per scoprire mondi lontani. Ma alla fine aggiunge sempre in valigia una telecamera, un microfono e un pc, e allora viaggio e giornalismo convivono. Una sintesi perfetta.