Il Pride in piazza a Napoli 25 anni dopo la prima volta

L’appuntamento è il 3 luglio alle 17.00 in piazza Dante e vedrà scendere in campo le associazioni Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le maree e Atn Associazione Trans Napoli.

Il Pride torna a Napoli. L’appuntamento è il 3 luglio alle 17.00 in piazza Dante e vedrà scendere in campo le associazioni Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le maree e Atn Associazione Trans Napoli.

 

Un lungo striscione con la scritta “Napoli è mille culure” capeggia sullo sfondo di Partenope che si lascia contagiare dai colori del primo Pride del Sud Italia. Il terzo dopo quelli di Bologna e Roma. É il 29 giugno del 1996 quando la città all’ombra del Vesuvio viene investita dall’ondata dell’orgoglio LGBTI+.

 

Venticinque anni dopo di quelle immagini sgranate e segnate dal tempo resta la bellezza: carrozze, piume di struzzo, bandiere, “centauri” a bordo di motociclette di grossa cilindrata, balli e sorrisi in una metropoli che si veste a festa per rappresentare i diritti dell’intera comunità. L’orologio segna le sei quando il corteo partito da piazza Garibaldi si ferma a piazza Municipio, sotto la “casa”, palazzo San Giacomo, di Antonio Bassolino. Il sindaco sale sul palco davanti ad una folla di più di 10mila persone, altre fonti riportano 20mila, e tuona: “L’amore non deve mai essere motivo di discriminazione. Ci sono molti modi di vivere i sentimenti, la vita e la sessualità e tutti questi modi devono essere ugualmente rispettati”. A fare gli onori di casa il celebre cantante Mario Merola, Mirna Doris e Rosa Miranda.[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26585″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1624875991784{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26586″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1624876011626{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]

Jesce sole”, il Pride ritorna a Napoli

Il 3 luglio Napoli risplenderà di nuovo, lo slogan scelto non a caso è quello del primo Pride, “Jesce sole”, parole che fanno riflettere in un Paese piegato dalla pandemia di Covid-19. La discussione si fonderà su due temi portanti: il DDL Zan, fermo in senato, il cui relatore il parlamentare Alessandro Zan parteciperà all’evento, e sulla difficoltà del coming out in questo lungo periodo di quarantena. 

 

«È l’anno in cui i Pride ritornano ad essere quello per cui nacquero i primi moti di Stonewall del 1969. Intanto ci si ribella ad un improvviso e storico momento che ha condannato il mondo e ha ributtato nuovamente le minoranze nelle peggiori condizioni – spiega Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli -. È il momento in cui i nostri proclami di libertà devono sentirsi chiari e unitari, contro posizioni totalitariste e d’odio che stanno contaminando gli spazi della democrazia pericolosamente. È più che mai importante sostenere la legge Zan, caposaldo attuale di cambiamento assoluto e definitivo per la comunità LGBT+, la misoginia e l’abilità».

Un anno di rinascita

Nell’anno del centenario del padre della Divina Commedia, scelto anche come protagonista della locandina ideata dall’attivista e grafico pubblicitario, Luciano Correale, il corteo partirà dalle 17 in piazza Dante, nel pieno rispetto delle vigenti normative sanitarie e di sicurezza e vedrà scendere in campo le associazioni Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le maree e Atn Associazione Trans Napoli con il supporto di Famiglie Arcobaleno, Agedo Napoli, Pride Vesuvio Rainbow e Pochos.

 

«È un anno di rinascita, un anno cruciale per la storia del movimento napoletano e nazionale – spiega ad Agorà Magazine l’attivista e già presidente di Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino -. Abbiamo scelto lo stesso slogan di 25 anni fa “Jesce sole” per porre l’attenzione sul fatto che la comunità un tempo era invisibile, nascosta. Viveva nella penombra. Molto è cambiato da allora, ma il monito è che bisogna fare di più e mettere al centro del dibattito politico i nostri diritti. In questo durissimo anno di pandemia ragazzi/e hanno sofferto più di tutti, “una convivenza forzata”, in cui magari è stato complicato fare coming out. “Jesce o sole” è un messaggio di speranza, che possa ritornare il sereno, l’arcobaleno».

 

Di Francesca Saccenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *