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Italiani residenti all’estero, intervista al sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli

Le criticità dei servizi consolari, la crescita del Made in Italy, la riforma del voto estero e il senso di appartenenza degli expat. Il successo del Made in Italy in USA è opera anche degli italiani residenti.

Le criticità dei servizi consolari, la crescita del Made in Italy, la riforma del voto estero e il senso di appartenenza degli expat. Il successo del Made in Italy in USA è opera anche degli italiani residenti. Intervista al sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli.

 

L’Italia ritorna sulla scena internazionale da grande protagonista e il merito è anche dei residenti all’estero con le loro competenze, creatività, esperienza e voglia di fare. Vola il Made in Italy nel mondo ma non tutto funziona come dovrebbe per chi vive fuori confine. ItaliaReportUsa, il giornale online italiano per gli italiani all’estero, riceve ogni giorno decine di email di connazionali che lamentano disagi e difficoltà all’acceso dei servizi consolari e chiedono più attenzione e quindi rispetto. Le vostre istanze sono state sottoposte al sottosegretario al MAECI Giorgio Silli che ha dato immediata disponibilità:

 

“Onorevole, parliamo subito del successo italiano oltreoceano. I dati economici sull’interscambio Italia- Usa registrano record continui. Il made in Italy conquista nel Nord America anche settori reputati strategici come la Difesa, l’energia, il biomedicale. Dietro questi risultati c’è un lavoro di squadra che si chiama Sistema Italia, quanto incide il ruolo del neo ministero per il Made in Italy?

 

Le ottime performance dell’export italiano negli Stati Uniti sono, in primis, il risultato delle straordinarie capacità di impegno, innovazione, creatività e resilienza, delle italiane e degli italiani, che ogni giorno lavorano strenuamente per mantenere alta la competitività delle nostre aziende sui mercati internazionali, anche nel difficile contesto geopolitico attuale. Il tessuto imprenditoriale del nostro Paese è apprezzato in tutto il mondo: tanto in patria quanto all’estero è ampiamente riconosciuta l’eccellenza del Made in Italy.

 

In questo quadro, il ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è proprio quello di promuovere e coordinare l’azione delle amministrazioni pubbliche, in particolare di quelle statali, preposte alla tutela e allo sviluppo delle produzioni effettuate in Italia, e di conseguenza il lavoro delle italiane e degli italiani. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, invece, sostiene le imprese con strumenti utili per la crescita a livello internazionale, principalmente con l’organizzazione di missioni imprenditoriali, con misure di finanza agevolata, con iniziative di inserimento nei mercati esteri attraverso accordi con la GDO e le principali piattaforme di e-commerce, con il sostegno alla partecipazione a fiere e saloni, attraverso l’accompagnamento istituzionale nel dialogo con le controparti locali.  In questo campo, il MAECI, nelle sue diverse articolazioni che comprendono ambasciate, consolati e istituti di cultura, lavora insieme a ICE, SACE, e SIMEST coordinandone le attività. Come in altri ambiti delle politiche pubbliche, obiettivo prioritario del nostro governo, nel suo complesso, è generare sinergie tra pubblico e privato per dare rapidamente soluzioni a cittadini e imprese.

 

Nell’euforia della crescita del Made in Italy negli Stati Uniti, s’inserisce un dato sconfortante relativo ai servizi consolari. Sono migliaia gli italiani Aire che attendono da mesi di poter fissare un appuntamento con il Consolato di appartenenza per ricevere servizi vari. La criticità maggiore si registra nel rinnovo dei passaporti. Perché tanti ritardi e attese bibliche?

 

Ricollegandomi a quanto affermato, ribadisco che è obiettivo prioritario del nostro governo mettere le nostre istituzioni al servizio dei cittadini sulla base di un rinnovato rapporto di fiducia con lo Stato.

 

Per questo motivo, da quando ci siamo insediati, lavoriamo alacremente per effettuare una ricognizione dei tempi di erogazione dei servizi, con l’obiettivo di migliorare le performance e, laddove si riscontrino criticità comprenderne le cause, per attuare ogni azione necessaria. Purtroppo, dopo la fine della fase acuta della pandemia e con la ripresa dei viaggi internazionali, si riscontrano ritardi nell’emissione dei passaporti tanto in Italia, quanto- in misura comunque minore- all’estero. Ci stiamo impegnando molto per risolvere la questione puntando su innovazione e digitalizzazione, oltre che attraverso l’immissione in servizio di personale qualificato e competente. In media, occorrono comunque circa 10 settimane per il rilascio dei passaporti nella rete consolare statunitense.

 

Gli Italiani all’estero hanno atteso con impazienza l’istituzione, annunciata durante la campagna elettorale, di un ministero dedicato. Che fine ha fatto?

 

Nel rispondere a questa domanda mi corre l’obbligo di premettere che le politiche per gli italiani nel mondo sono uno dei principali ambiti nei quali coadiuvo il Vice Presidente del Consiglio e Ministro Antonio Tajani, su specifica delega. Sul piano amministrativo un’apposita struttura del MAECI, la Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, coordina tutti i servizi erogati dalla rete consolare ai numerosissimi connazionali residenti all’estero. Ed è agli uffici della rete consolare, a diretto contatto con il pubblico, che sono state riservate tutte le risorse a disposizione. All’origine di questa scelta vi è sempre la finalità precipua di salvaguardare le necessità e i diritti dei nostri connazionali nel mondo.

 

La partecipazione effettiva alla vita politica italiana degli Expat si concretizza con il diritto al voto. Le lacune evidenziate nelle modalità di svolgimento di tale diritto sono oramai assodate. Le denunce di brogli occupano le prime pagine dei giornali solo nel post elezioni, e per pochi giorni. Si svilisce di fatto il valore e il peso del diritto al voto AIRE. Il governo Meloni ha in agenda questo tema? Per salvaguardare la privacy e consentire a tutti la partecipazione, sarebbe ipotizzabile il voto elettronico per gli italiani all’estero?

 

Come la stragrande maggioranza delle italiane e degli italiani, provo profondo rammarico per quanto accaduto e sulla questione la posizione del nostro governo è chiara. La nostra disposizione rispetto all’azione della magistratura, volta ad appurare fatti e responsabilità, è di massima apertura e disponibilità.

 

Spetta, invece, al Governo, al Ministero, in tutte le sue articolazioni, e al Parlamento garantire che le operazioni di voto siano, d’ora in poi, trasparenti e sicure. 

 

Personalmente, ritengo che l’invio della scheda elettorale per posta ordinaria sia una procedura eccessivamente costosa. Sono allo studio alternative, tra cui l’introduzione del voto elettronico, ma per modificare le procedure attualmente in vigore è necessario un intervento del Parlamento.

 

Abbiamo notizia di un palazzo a New York di proprietà del MAECI, ora in vendita. Qualcuno parla di svendita e della necessità di fare cassa. Facciamo chiarezza?

 

Presumo che Lei faccia riferimento all’edifico finora adibito a residenza del Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite che è oggetto attualmente di una procedura d’asta. I relativi documenti sono pubblici e disponibili sul sito della Rappresentanza permanente.  La decisione di trasferire la residenza, da cui la vendita dell’immobile in questione, è stata presa dopo un’attenta valutazione costi-benefici. Come da normativa vigente, si tratta di una procedura d’asta a evidenza pubblica, per cui il prezzo di vendita verrà deciso dalle libere dinamiche di mercato. L’importo a base d’asta è di poco inferiore al prezzo di acquisto della nuova residenza e l’obiettivo della procedura è massimizzare il ricavato per lo Stato italiano.

 

Che valore ha per gli italiani all’estero la Festa della Repubblica?

 

Il 2 giugno celebra la nascita della Repubblica Italiana nel giorno dell’anniversario del referendum istituzionale in cui gli italiani e, per la prima volta, le donne italiane scelsero di dare al nostro Stato la forma repubblicana. Si svolse allora la prima votazione a suffragio universale nella storia del nostro Paese. Per noi, per le italiane e gli italiani, tanto in patria quanto nel mondo, questa festività celebra i principi e i valori morali e giuridici alla base della nostra comunità nazionale.

 

All’approssimarsi di questa ricorrenza, numerose comunità di connazionali mi hanno inviato messaggi di auguri e di invito a visitare i loro Paesi, che sono stato felicissimo di ricevere. Colgo l’occasione fornita da questa intervista per ringraziare chi mi ha scritto e comunicare che organizzerò la mia agenda in modo tale da avere modo di incontrare il maggior numero di comunità italiane nel mondo nel corso del mio mandato.

 

Di Enza Michienzi

 

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