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Disney live action, dalla Sirenetta… i top e i flop!

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La Sirenetta è nelle sale da nemmeno quindici giorni e le polemiche non accennano a diminuire, tutt’altro. Ma quali sono i live action firmati Disney che hanno convinto? E quali hanno deluso le aspettative?

 

Il live action Disney de La Sirenetta è approdato nelle sale cinematografiche e le polemiche continuano implacabili. C’è chi ne tesse le lodi e chi lo critica aspramente; chi lo esalta come tentativo assolutamente riuscito di inclusività, chi si è lasciato sommergere dalla meravigliosa scenografia colorata e chi non è riuscito a sconfiggere la nostalgia (canaglia) per i capelli rossi di Ariel e ad accettare le nuove sembianze, meno vivide e più realistiche, di Flounder, il miglior amico della sirenetta, talmente piccolo da essere difficile da vedere in alcune scene. C’è chi urla all’impossibilità di ricreare con i live action la magia dei film d’animazione che hanno segnato l’infanzia di tante generazioni e invoca la cancellazione di tutti quelli in lavorazione… insomma, tutto nella norma.

 

 

 

Intanto la Disney, incurante, come il miglior villain dei suoi film, continua a tessere le sue tele e a mettere in produzione remake su remake, reinterpretazioni, reboot e chi più ne ha, più ne metta. Alcuni, come Il Gobbo di Notre Dame, devono effettivamente scontrarsi con il politically correct e arrestare la loro corsa; altri, come Lilo e Stitch, cavalcano le polemiche nascenti (in questo caso l’attrice che interpreta Nani è troppo bianca per sembrare hawaiiana, sull’ondata del dualismo razzismo/no razzismo che ha contraddistinto le polemiche della pellicola con Halle Bailey); in altri casi ancora, invece, c’è grande curiosità per la scelta del cast, come per Biancaneve e Oceania.

 

Ciò che è certo, però, è che le critiche non mancheranno. La storia della casa cinematografica fondata da Walt Disney è costellata di grandi successi e dolorosi insuccessi.

Ecco quali sono i top e i flop per quanto riguarda la categoria dei live action Disney

DISNEY TOP

La Bella e la Bestia

 

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Tra i successi non è possibile non annoverare La Bella e la Bestia: cast stellare e convincente, dalla Belle di Emma Watson e la Bestia di Dan Stevens, fino all’arrogante (e troppo affascinante) Gaston di Luke Evans e ai personaggi animati di Mrs Bric, Lumière e Tokins a cui prestano le voci Emma Thompson, Ewan McGregor e Ian McKellen. Musica bellissima, scenografia da sogno e un elemento d’innovazione con il Le Tont di Josh Gad, primo personaggio apertamente gay. Non manca nulla!

Aladdin

 

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Anche nel caso di Aladdin, la trasposizione cinematografica del film d’animazione è tra le più fedeli, con qualche aggiunta qua e là. Un po’ di storyline inedita, una canzone ad hoc per esaltare le doti della principessa Jasmine e coreografie e scenografie d’effetto e sensazionali et voilà, con un po’ del carisma “Geniale” di Will Smith, les jeux sont faits.

Cenerentola

 

Convincente è anche la versione di Kenneth Branagh di uno dei classici più amati e odiati di sempre: Cenerentola. Considerato da molti anti-femminista e ormai troppo antico, la versione con Lily James e Richard Madden riesce, invece, a modernizzare i tratti più rigidi e antiquati: così Ella diventa più sicura di sé e il Principe Azzurro guadagna un nome e un ruolo decisamente meno marginale. Ciliegina sulla… zucca fatata: le interpretazioni di Cate Blanchett e Helena Bonham Carter.

Il libro della Giungla

 

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Restare fedele alla pellicola animata, in questo caso, è una sfida davvero ardua, eppure Jon Favreau e il suo team l’hanno decisamente vinta. A mani basse. Grazie all’uso della CGI e alla commistione con riprese naturalistiche degne di un colossal, l’effetto è sorprendente. La fotografia è maestosa e i personaggi realistici ma “umani” allo stesso tempo consentono alla Disney di raccontare una storia “vecchia” traducendola nei linguaggi delle nuove generazioni.

Maleficent

 

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Vi siete mai chiesti se c’è un motivo che ha reso i cattivi così… cattivi? È esattamente quello che raccontano i live action Disney dedicati alle villain più iconiche. È il caso, innanzitutto, della Maleficent di Angelina Jolie che nel 2014 dà un’anima alla perfida strega verde del cartoon dedicato alla principessa Aurora. Non è che la disegnano così, come da citazione di Jessica Rabbit, ma è stata la cattiveria di uomini ingiusti a renderla… Malefica.

Crudelia

 

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Allo stesso modo la più recente Crudelia di Emma Stone regala alla spregiudicata antagonista de La Carica dei 101 un passato – quello dell’anticonformista Estella – e delle motivazioni ai lati più aspri del suo carattere e al suo odio per i dalmata. Avete presente il Diavolo Veste Prada? Bene, tingetelo con un po’ di fantasia di bianco e nero come i capelli di Cruella e avrete il fantasy dark dedicato alla villain più stilosa di sempre.

DISNEY FLOP

Mulan

 

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Ricordate la pellicola divertente e brillante dedicata a Fa Mulan, la guerriera cinese che si è travestita da uomo e ha salvato la Cina? Beh, dimenticatela. Il tono leggero della versione animata di Mulan lascia il posto a un film drammatico e freddo. Non c’è Mushu, la spalla comica della protagonista, non c’è la storia d’amore con Shang – secondo la fuorviante idea delle femministe 2.0 per cui una donna forte non ha bisogno di innamorarsi – e, soprattutto, non c’è la canzone iconica Farò di Te un Uomo e Mulan non è più la giovane che grazie alla sua determinazione e al suo coraggio diventa la guerriera che salva la Cina, ma una Wonder Woman Made in China.

Il Re Leone

 

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Non si può sempre vincere, lo ha imparato Jon Favreau che ha ritentato con Il Re Leone lo stesso esperimento che l’aveva visto trionfare con Il Libro della Giungla, non ottenendo, tuttavia, lo stesso maestoso risultato. Per carità, la scenografia è fantastica e gli effetti speciali presenti in quantità mastodontiche rendono la fotografia magnifica, tuttavia i personaggi perdono ogni briciolo di emotività, risultando maschere piatte e inespressive che non riescono a rendere la stessa intensità del cartone animato che dal 1994 ha commosso e continua a commuovere generazioni di bambini. Che Mufasa, il prequel dedicato al papà di Simba, riesca, invece, nell’impresa? Who knows.

Dumbo

 

La regia di Tim Burton avrebbe dovuto rappresentare una garanzia, invece Dumbo non è riuscito a entrare nell’Olimpo dei live action rimasti nel cuore dei fan Disney. Non che la mano del regista premio Oscar non si noti, anzi, forse il problema è proprio quello. Gli animali non parlano, la tristezza è assordante e i toni troppo dark. È proprio vero che il troppo, a volte, storpia.

Peter Pan & Wendy

 

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Non è stato un esordio fortunato quello di Peter Pan & Wendy, tra le ultime trasposizioni “in carne e ossa” della casa madre di Topolino. Approdato il 28 aprile su Disney +, il live action dedicato al bambino che non vuole crescere ha conquistato un record tutto negativo, registrando l’indice di apprezzamento più basso – solo il 13% – tra i live action Disney. Peter Pan è messo in ombra da una Wendy a cui viene dato molto più spazio – tanto da condividere anche il titolo – e dal (umanizzato) Capitan Uncino di Jude Law, secondo molti utenti “l’unica ragione per guardare il film fino alla fine”. Brrr.

 

Quale sarà il prossimo film a essere demolito? Lo scopriremo prossimamente, su tutti gli schermi…

 

 

Di Titta De Vita

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