Facebook

Covid19. Su Facebook c’è il medico che risponde

Si chiamano “esercito bianco” e “terapia domiciliare covid 19” i gruppi Facebook nati tra marzo e aprile di questo anno, su iniziativa dell’avvocato del foro di Napoli Erich Grimaldi. In piena pandemia, quando le difficoltà anche di ricevere un tampone erano veramente tante, soprattutto nelle regioni più colpite, l’avvocato ha deciso di rimboccarsi le maniche e da un’idea semplice, ovvero quella di mettere in contatto medici in ogni parte d’Italia, ha portato il gruppo, in solo tre giorni, a coinvolgere più di 15 mila persone. «Adesso la pagina ha più di 50 mila seguaci tra medici e cittadini, la maggior parte positivi al covid che in queste settimane abbiamo curato precocemente, direttamente a casa, sostituendoci alla medicina territoriale, e in particolare alle Usca che ancora oggi non sono a pieno servizio, semplicemente applicando il protocollo diffuso dall’Aifa il 17 marzo 2020».

Sono centinaia i medici specializzati entrati in contatto tra di loro e con i pazienti affetti da Covid in tutta Italia grazie alla rete creata dall’avvocato napoletano Erich Grimaldi. Il gruppo Facebook conta 15mila persone e garantisce l’assistenza medica specializzata a domicilio su base volontaria.

 

Si chiamano “esercito bianco” e “terapia domiciliare covid 19” i gruppi Facebook nati tra marzo e aprile di questo anno, su iniziativa dell’avvocato del foro di Napoli Erich Grimaldi. In piena pandemia, quando le difficoltà anche di ricevere un tampone erano veramente tante, soprattutto nelle regioni più colpite, l’avvocato ha deciso di rimboccarsi le maniche e da un’idea semplice, ovvero quella di mettere in contatto medici in ogni parte d’Italia, ha portato il gruppo, in solo tre giorni, a coinvolgere più di 15 mila persone.

 

«Adesso la pagina ha più di 50 mila seguaci tra medici e cittadini, la maggior parte positivi al covid che in queste settimane abbiamo curato precocemente, direttamente a casa, sostituendoci alla medicina territoriale, e in particolare alle Usca che ancora oggi non sono a pieno servizio, semplicemente applicando il protocollo diffuso dall’Aifa il 17 marzo 2020».

 

 

Il gruppo Facebook

L’idea di creare un gruppo su Facebook è nata dalla necessità di mettere in contatto e di condividere le esperienze mediche e di cura di centinaia di medici, la maggior parte tra i 55 e 70 anni, che da ogni parte dello stivale hanno messo a disposizione il proprio tempo per rispondere alle centinaia di richieste provenienti da malati domiciliari affetti da covid ma con scarsa assistenza.

 

Il meccanismo di aiuto è molto semplice, ma attenzione, non si tratta di quelle cure acchiappa-clik che sono circolate abbondantemente in questi mesi. Dopo che il paziente covid positivo ha fatto richiesta su facebook, i moderatori del gruppo, e lo stesso avvocato Grimaldi, hanno utilizzato le funzionalità del social per taggare e condividere le richieste dei malati facendole pervenire ai medici che a loro volta, in privato attraverso messenger e con video chiamate, hanno aiutato i pazienti bisognosi di cure.

 

«In questo modo – ha spiegato Grimaldi – abbiamo evitato che centinaia di persone si riversassero negli ospedali, quando, con il protocollo Aifa, e con la somministrazione precoce di farmaci utilizzati in questi mesi contro il covid, era possibile curarli direttamente a casa con la telemedicina. Tra la medicina territoriale, inefficace nelle regioni del nord durante la prima ondata e in quelle del Sud durante la seconda ondata, e gli ospedali al collasso, abbiamo indicato una terza via».

 

 

L’utilizzo dei Social Network

Questo a dimostrazione del fatto che, con una diagnosi e una cura precoce e una medicina territoriale efficace, soprattutto grazie ai sistemi di interconnessione delle nuove tecnologie e in particolare dei social network, si potrà in futuro migliorare l’assistenza ai pazienti e soprattutto non farli sentire abbandonati.

 

«È capitato che un medico di Lecco abbia fatto centinaia di km per raggiungere malati segnalati nel gruppo, ed è capitato anche che un medico a Napoli, sia uscito di casa la notte di natale per assistere una mamma in cerca di aiuto per un problema non covid della sua bambina. I nostri medici, in maniera totalmente gratuita assistono i malati che inviano le loro segnalazioni nel gruppo».

 

Ma le intenzioni dei gruppi facebook e del comitato “terapie domiciliari covid 19” vanno oltre. Obiettivo primario è assistere i pazienti covid 19, ma questa esperienza di condivisione, rapida e soprattutto efficace, guarda già avanti. Sono centinaia i medici specializzati entrati in contatto grazie alla rete creata sul social e per questo sono certi di voler continuare anche dopo la fine della pandemia.

 

«L’iniziativa non si fermerà mai fino a quando il covid non sarà scomparso, poiché la nostra è diventata una realtà nazionale. Ma anche in futuro siamo certi di continuare su questa strada con altre iniziative sempre a tutela dei cittadini e per difendere il diritto di tutti ad avere cure adeguate».

 

Di Francesca Marra

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *