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Grande successo di pubblico per la prima di Drusilla Foer al Teatro Bellini

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Da vera icona del terzo millennio, nel recital “Eleganzissima”, titolo che sottolinea immediatamente le due diverse anime, quella classica che richiama lo charme della Garbo e quella moderna della Star del web, Drusilla Foer ha conquistato fin da subito il pubblico del noto teatro napoletano.

 

Drusilla Foer, una vera diva 3.0, divisa tra il fascino e la sensualità delle grandi vamp di ieri e la spregiudicatezza di un’attempata signora che strizza l’occhio al futuro, avversa agli ideali, agli interessi e al conformismo, ha mostrato come il divismo modello Novecento possa cambiare aspetto pur rimanendo vivo nel cuore della gente.

 

In un teatro stracolmo dalla platea ai palchi, l’attore e regista Gianluca Gori ha prodotto uno show in pieno stile Broadway, combinando musica, canto, danza e monologhi. Scherzando con il pianista Loris Di Leo, e a mano a mano con gli altri eccezionali musicisti Nico Gori al clarinetto e sax e Franco Godi alla chitarra, che a turno hanno fatto il loro ingresso in scena, Drusilla è passata dalla poesia, con l’omaggio a Milly e l’ironica “Preghiera a Sant’Antonio”, alla canzone, evocando persino Amy Winehouse.

 

Ballando e intonando con straordinaria vocalità il celebre brano di Luttazzi “Canto, anche se sono stonato”, la “divina” Drusilla è poi passata ai racconti, narrando di una nonna di ferro e dei tanti ricordi d’infanzia.

Drusilla Foer, un affascinante viaggio musicale

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Sullo sfondo di altri brani appartenuti a Gloria Gaynor come l’emblematico “I Will Survive” e ancora a Jobim e a Don Backy come la sua “Sognando”, Drusilla Foer, conosciuta dal grande pubblico grazie al web e alle numerose partecipazioni televisive, non ultima quella al Festival di Sanremo, da one-woman-show nello spettacolo da lei stessa scritto e interpretato con la direzione artistica di Franco Godi, ha proiettato tra gli spettatori la luce di un affascinante viaggio musicale.

 

Cambiando agevolmente registro e spaziando con facilità tra un genere e l’altro, Drusilla, o meglio, la passionale nobildonna fiorentina, rammentando le pagine del diario ricevuto in eredità dalla nonna e la significativa dedica: “sii te”, ha tenuto in scacco la sala proprio come una diva da film muto.

Il tema della diversità

Soffermandosi sulle delusioni in amore e sugli incontri più pazzi di una vita senza freni, l'”eleganzissima” signora, ora strappando una risata, ora una lacrima, ha poi messo in luce il tema della diversità, professando il suo concetto di “unicità”, diventato anche il tema della sua nuova canzone.

 

Da perfetta star dei nostri tempi con eleganza e delicatezza ha portato tra la gente le emozioni di una dimensione mirata alla vittoria della propria identità e di quel inconfessato desiderio di libertà, concludendo il suo recital dapprima con le note della celebre “’O surdato nnammurato” e poi con una dedica all’indimenticabile Amy con la sua “Love Is a Losing Game”, che ha suscitato l’ovazione e la standing ovation del pubblico entusiasta.

 

Di Francesca Giorgio

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