Toni Servillo al Napoli Film Festival

Camaleontico Servillo. “Ma Napoli, che sfida!”

Camaleontico, trasformista, attore di cinema e teatro, debutta sul grande schermo in ‘Morte di un matematico napoletano’ nel 1992, primo film di Mario Martone, nel 2001 inizia a collaborare con Paolo Sorrentino con ‘L'uomo in più ‘ e proprio con Sorrentino nel 2014 vince l'Oscar con ‘La grande bellezza’. Completamente a suo agio nei panni di Jep Gambardella, nostalgico viveur romano che tanti uomini sentimentali ma incapaci a cogliere occasioni ha fatto sognare. Qualche anno prima, nei panni del ‘Divo’, convince gli spettatori anche quando scagiona l’utilizzo del potere ricorrendo a un  ‘dio’ che «Bisogna amare così tanto per capire come sia necessario il male». Ogni sua interpretazione tiene incollati al grande schermo milioni di spettatori di ogni età. Idolatrato da pubblico e critica per la sua capacità di vestire, a seconda del momento, completi blu e grigi di Cenci (il cravattaio di campo Marzio) o di Attolini, ad ogni interpretazione l’attore innesca quell’empatia che sfiora l’anima dello spettatore appassionato.