Si può cambiare un capo acquistato in saldo?

Caro Avvocato,
finalmente con i saldi ho potuto acquistare un capo di abbigliamento a prezzo scontato, tuttavia una volta rientrata a casa mi sono accorta che la chiusura del capo era difettosa. Sono prontamente tornata presso il negozio dove ho acquistato ma hanno rifiutato il cambio in quanto acquistato in saldo. Onde evitare di perdere anche i soldi, ho preferito rivolgermi ad una sarta per procedere alla riparazione. Le chiedo se è stato corretto il comportamento del negoziante.
Gentile Signora,
la normativa sulla regolamentazione dei saldi è dettagliatamente indicata dal Decreto legislativo 114 del 31.03.1998 e dal Codice del Consumo anche per quanto riguarda il cambio della merce in saldo.
Le garanzie di un prodotto in saldo
Spesso i negozianti rifiutano di cambiare la merce acquistata in saldo, in realtà la vendita di un prodotto in saldo è coperta dalle stesse garanzie previste per le vendite ordinarie. Non esiste nessun obbligo per il venditore di cambiare la merce che non presenta difetti. Il negoziante che cambia la merce lo fa per cortesia, per politica commerciale e non per obbligo; se, dunque, il cliente è incerto sul suo acquisto deve chiarire, prima di pagare, se potrà cambiare o meno la merce.
Inoltre qualsiasi promessa fatta dal negoziante tramite cartelli o dichiarazioni, diventa un obbligo, se per esempio, cartelli o volantini riportano la scritta: “La merce si cambia entro una settimana dall’acquisto” il venditore deve effettuare il cambio.
Caratteristiche del bene
Tutti i beni acquistati sono coperti da garanzia per due anni. Non è sufficiente che il bene funzioni, ma deve avere tutte le caratteristiche promesse dal venditore o indicate dall’etichetta o dallo spot pubblicitario. Se al momento dell’acquisto il consumatore era a conoscenza del difetto o non poteva ignorarlo con la normale diligenza, e lo ha comprato lo stesso, non potrà poi pretendere il cambio o il risarcimento.
Nel suo caso, attesa la normale diligenza con la quale lei ha potuto visionare il capo, avrebbe potuto chiedere la sostituzione o la riparazione del capo e soltanto in un secondo momento, se i primi due rimedi non fossero stati efficaci o difficilmente attuabili o non potevano essere messi in pratica in tempi brevi, sarebbe stato possibile chiedere la riduzione del prezzo o la restituzione dei soldi. Le spese necessarie per rendere conforme i beni sono a carico del venditore; la legge specifica che a lui spettano i costi per la spedizione, i materiali e la mano d’opera.
Per poter effettuare il cambio ha 60 giorni e solo con lo scontrino relativo all’acquisto, in ogni caso, la legge non concede più di 26 mesi dalla consegna del bene per far valere i propri diritti in giudizio.
Di Chiara Sabino

Avvocato con esperienza ultradecennale. Ha maturato una specifica competenza nel diritto civile, in particolare nel diritto di famiglia, diritto delle locazioni, della tutela e la gestione della proprietà immobiliare e del credito. Socia dello Studio legale Sabino prima e poi dello Studio Legale Micillo Sabino con sede a Napoli e Roma.
Mail: chiara@studiolegalesabino.com Instagram: @avvocatochiarasabino