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Occupazioni di suolo pubblico. A rischio illegittimità il Regolamento del Comune di Napoli.

Il Comune di Napoli ha adottato norme a rischio illegittimità per far pagare l’occupazione di spazi e aree pubbliche a chi non è in regola. L’Ufficio del Giudice di Pace del Comune di Napoli (VII sezione civile), dott.ssa Annamaria Reale, su eccezione da me presentata in un giudizio di opposizione ad ingiunzione proposta da un esercente accusato di occupazione abusiva di spazio pubblico “Cosap – Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche”, ha sospeso il giudizio sottoponendo alla Corte Costituzionale la legittimità del regolamento sul punto. In caso di accoglimento delle eccezioni sollevate, gran parte delle sanzioni emesse dal Comune nei confronti degli esercenti sarebbero nulle.

 

Ai sensi della legge, il Regolamento comunale attuale prevede che il Comune in questa materia agisca come soggetto privato stabilendo sia l’esistenza che la misura del corrispettivo dovuto da chi occupa aree e spazi pubblici per svolgere attività commerciali denominandola “Cosap – Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche”.

 

E il regolamento attualmente vigente prevede che, l’esercente che ha occupato abusivamente parte di suolo pubblico, è tenuto al pagamento di un verbale al momento della contestazione e poi, a mezzo di un successivo avviso di pagamento del “Cosap – Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche”, anche al pagamento di altre somme calcolate su una presunzione di occupazione di suolo dal trentesimo giorno antecedente alla data dell’elevazione del verbale e pari al doppio del valore del canone, oltre a non meglio specificate altre sanzioni ed interessi.

 

 

L’iniziativa legale

La presunzione dell’occupazione di suolo dal 30esimo giorno antecedente all’accertamento della violazione nella misura come stabilita, così come altre pretese economiche non meglio specificate nell’avviso di pagamento del Cosap, rappresenta un sicuro abuso della PA.
L’iniziativa giuridica da me proposta fa seguito ad una richiesta di parere da parte di Fabio Chiosi, avvocato penalista e assessore agli affari generali della I Municipalità di Napoli a causa delle numerose proteste che giungono dai pubblici esercenti.

 

È evidente che a mezzo di questo giudizio non vi è assolutamente la volontà di incitare i pubblici esercenti a non pagare quanto dovuto per la occupazione abusiva di suolo pubblico ma, soprattutto nel caso la PA nell’esercizio dei suoi poteri abbia deciso di agire iure privatorum, deve regolarsi in modo diverso ed agire in posizione di parità rispetto ai cittadini.

 

Nel caso di occupazione di suolo pubblico senza preventiva richiesta al Comune, è corretto l’ordine di rimozione dell’abuso così come è corretta la richiesta di pagamento di sanzioni.
Molto più corretto e proficuo sarebbe svolgere attività di prevenzione e controllo sul territorio, stabilendo regole anche sugli arredi (tipologia e colori) da porre in essere in strada. La mancanza di un progetto di arredo degli spazi pubblici e di controllo sul territorio continua a dar vita ad occupazioni di suolo selvagge, mai rimosse e, nei fatti, probabilmente mai correttamente sanzionate.

 

Di Antonella Esposito

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