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Non solo sport al Tennis club Petrarca

di Francesca Marra

Stefania Crimaldi guida il circolo da 22 anni tra iniziative culturali, progetti sociali e attività agonistiche. «Il nostro club è un luogo aperto, sogno di aprirlo anche in periferia».

Sulla collina di Posillipo, tra via Petrarca e via Manzoni c’è un piccolo angolo di paradiso, dove si respira aria di sport e cultura. È il Tennis Club Petrarca che con 50 anni di attività alle spalle riesce a dare lustro a uno sport spesso snobbato dai più piccoli ma che negli ultimi anni sta sfornando talenti nazionali e giovani promesse. Tutto questo grazie a una combinazione di più fattori: l’amore per la disciplina, il forte connubio con le arti, il senso di comunità e una Presidente che dedica, ogni giorno, anima e corpo al circolo e ai suoi iscritti.

Stefania Crimaldi, alla guida del Tennis Club Petrarca da 22 anni, ci apre le porte del circolo, un po’ come fosse casa sua. «Qui sono passati tantissimi ragazzi, figli di soci, che sono diventati bravi tennisti. Ricordo che a molti di loro cambiavamo i pannolini negli spogliatoi, adesso calcano i campi del tennis che conta, nazionale e internazionale». Atteggiamento fiero ma allo stesso tempo familiare quello della Presidente che ci racconta quanto sia cambiato il tennis negli ultimi 20 anni. 

«Quando ho cominciato a frequentare il circolo l’ho fatto assieme ai miei figli. A quei tempi in tutti i club italiani c’era un’autogestione lasciata agli utenti. Solo grazie ad Angelo Binaghi, il presidente della Federazione Italiana Tennis dal 2001, la FIT ha subito una riorganizzazione mai vista prima. Oggi c’è un concetto d’impresa e una visibilità mediatica che hanno dato nuovo lustro alla gestione di questo sport. Adesso è un piacere ricoprire un ruolo al vertice».

La storia del tennis club Petrarca comincia circa 50 anni fa quando alcuni soci e amici guidati da Roberto Varini decisero di acquistare un piccolo terreno sulla collina del Parco Lamaro, a confine con via del Marzano per costruirvi due campi da tennis e un gabbiotto per gli spogliatoi. Adesso la struttura vanta quattro campi in terra rossa e un campo polivalente in erba sintetica, adatto anche al calcio a cinque, una moderna palestra con attrezzi professionali, una sauna, un ottimo ristorante, e il roof garden che d’estate diventa solarium con vista mozzafiato sul golfo. 

In ogni angolo del circolo Petrarca si respira aria di sport ed è stata proprio grazie a questa che Crimaldi ha deciso di diventarne la Presidente. «Lo sport è sempre stata la mia passione, ciò che mi piace di più di questo mondo? Voler sempre migliorare, superare ogni giorno i propri limiti. È questo ciò che i nostri maestri insegnano ai tennisti: l’attività agonistica permette di ottenere miglioramenti lenti ma costanti».

Questo atteggiamento di sfida con se stessi, l’attività agonistica basata sulle prestazioni individuali identificano il tennis come uno sport “solitario”, ma per Crimaldi non è così. Gli iscritti vivono la vita del circolo a 360 gradi, grazie agli allenamenti e a tutte le attività collaterali organizzate per rafforzare lo spirito di gruppo. «A me piace il confronto con l’esterno, il circolo, a dispetto del nome, deve essere un luogo aperto, pronto al confronto costante con l’esterno» per questo cura personalmente eventi a cadenza mensile, da quelli culturali, ai musicali, fino alla pittura. «A febbraio sarà allestita una mostra di Fausto Tafone, che ha esposto anche al Palazzo delle Arti di Napoli. L’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare il nuovo album di Massimo Cancemi dal titolo Sei mia».

Non solo cultura ma anche sociale. La Presidente ha messo a punto alcuni progetti sul tennis destinate alle scuole di Napoli. «Il mio più grande sogno è aprire una scuola di tennis in periferia. Dà lì arrivano le più grandi soddisfazioni e sono certa che, se solo avessero la possibilità, i ragazzi dell’hinterland sarebbero grandi campioni perché in loro vedo la fame di vittoria come forma di riscatto sociale. Vuole un esempio? Antonio Luise, nato tennisticamente in un circolo di San Pietro a Patierno, è diventato oggi il leader della squadra, quello che aggrega, quando gioca esalta se stesso e il pubblico, è un torero, un ragazzo di sangue caldo. Nelle periferie di Napoli vorrei il mio circolo, non solo in mezzo ai signori».

 


 

LE SFIDE DEL TENNIS CLUB PETRARCA

Il Tennis club Petrarca da qualche anno, grazie alla gestione Crimaldi, sta ottenendo importanti risultati in termini agonistici, grazie soprattutto ai loro maestri di tennis, il responsabile settore agonistico Luigi Esposito, i tecnici nazionali, istruttore di I Livello Luca Listone e Fortunato Esposito, gli istruttori di II Livello PF2 Andrea Ippolito e Luigi Chiaiese. 
La punta di diamante è la squadra maschile under 16 che nello scorso campionato ha fatto l’impresa raggiungendo la Serie B. «Ho voluto fortemente questa competizione – ha spiegato la presidente Stefania Crimaldi -, mi sentivo che avevamo gli atleti giusti nel momento giusto». La squadra composta da Jose Samuel Arauzo Martinez, Costantino Consiglio, Andrea De Maria, Vincenzo Garbato, Sergio Martos Gohnes, Antonio Luise, Giovanni Motta, Fabrizio Rossini ha entusiasmato tutti. «I soci e gli atleti che frequentano il circolo hanno seguito tutte le sfide dei ragazzi, supportandoli con un tifo mai visto. È questo che rende il Petrarca una grande famiglia». Adesso gli Under 16 partenopei stanno gareggiando per un posto in A. «È molto dura questa sfida, ma noi crediamo nei sogni».
Come quello di Federica Sacco, iscritta al club dall’età di tre anni. È pluricampionessa italiana, ha vinto il titolo per sei anni consecutivi, l’ultimo in casa. «Eppure – continua Crimaldi -, dopo esperienze internazionali come i Roland Garros, ha deciso di rimanere a Napoli. È questo lo spirito e la determinazione che insegniamo agli atleti del nostro circolo». Federica si allena tutti i giorni e gareggia ancora portando stampato sul cuore il gagliardetto del tennis club Petrarca.  

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