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Natale amaro per Trump e Biden

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Lo scandalo che travolge Hunter e James Biden, figlio e fratello del neo presidente degli Stati Uniti, indigna gli americani in vista del processo di insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca.

 

Non c’è tregua nella battaglia alla corsa presidenziale americana e mentre il presidente uscente Donald Trump continua a chiedere sostegno ai suoi elettori nella certezza che si troveranno le prove dei brogli elettorali perpetrati dai democratici, in casa di Joe Biden, si respira aria pesante dopo la pubblicazione dell’inchiesta federale in corso nei confronti del figlio Hunter e del fratello James.

 

Il Natale amaro di Trump

Dopo che La Corte Suprema degli Stati Uniti non ha accolto il ricorso presentato dallo Stato del Texas per invalidare i risultati elettorali nei quattro stati chiave che hanno dato la vittoria a Joe Biden, si spiana la strada per l’ufficializzazione della vittoria del democratico Joe Biden.

 

In un breve ordine a firma dei giudici della piu alta Corte statunitense, si afferma che lo stato del Texas non ha nessun diritto legale di contestare “il modo in cui un altro Stato svolge le proprie elezioni”. Allo stesso modo vengono dismesse tutte le mozioni che erano state presentate a sostegno di quella del Texas da 18 stati a guida repubblicana e ben 126 deputati repubblicani.

 

Nei giorni scorsi la Corte aveva analogamente bocciato un ricorso dei repubblicani della Pennsylvania per annullare la vittoria di Biden nello stato, dove ha vinto con un vantaggio di 81mila voti.

 

Una decisione che non convince i piu ardui sostenitori del Tycoon che continuano ad urlare giustizia e denunciano brogli elettorali. Da parte sua il quasi ex inquilino della Casa Bianca chiede sostegno economico ai suoi fan per portare avanti quella che definisce “la battaglia della verità”.

 

I guai di Biden

E mentre per Trump si affievoliscono le possibilità di rimanere in carica, in casa Biden si respira aria pesante.

 

La vittoria di Joe Biden è offuscata dall’indagine in corso a carico del figlio Hunter, indagato nel Delaware per una serie di questioni fiscali: l’ipotesi è una violazione delle leggi sul riciclaggio di denaro collegato ad attivita con Paesi esteri tra cui la Cina e una evasione fiscale di oltre 100 milioni di dollari.

 

Inoltre, secondo Politico e come riportato dall’agenzia adnKronos, un altro scandalo travolge la famiglia Biden. James, fratello del neo presidente, avrebbe avuto – secondo i procuratori federali del distretto occidentale dalla Pennsylvania un ruolo di primo piano nella bancarotta della Americore Health, che gestiva una serie di ospedali. Migliaia di milioni di dollari andati in fumo.

 

Ora le finanze di tutta la famiglia Biden sono sotto la lente di ingrandimento del procuratore del Delaware e le indagini puntano a scoprire conti correnti dove sarebbero finiti i soldi provenienti da affari illeciti in Cina e Ucraina.

 

 

Le notizie ad orologeria

Le indagini sullo scandalo che coinvolge il rampollo della famiglia presidenziale e il fratello del neo presidente hanno suscitato sdegno e clamore tra gli americani che si sono sentiti traditi. Il processo investigativo è iniziato nel 2018, ma è stato reso noto solo in questi giorni , dopo circa 5 settimane dalla conclusione della campagna elettorale.

 

Oggi, se ne ha contezza perchè lo stesso protagonista, Hunter, ha ammesso pubblicamente mercoledí scorso di essere sotto inchiesta. Durante la campagna elettorale Trump in varie occasioni pubbliche aveva attaccato Biden su questo argomento ma era sempre stato liquidato con risposte evasive.

 

Gli stessi giornali e televisioni americane hanno sottovalutato, l’indagine in corso e ora, con il senno del poi, gli americani si chiedono quali fossero le fake news durante il lungo periodo della campagna elettorale.

 

Solo pochi giorni fa il Wall Street Journal ha dato la notizia che il procuratore generale William Barr era a conoscenza delle indagini, che coinvolgono il figlio del presidente eletto Joe Biden, da prima della primavera, ma ha resistito alle pressioni dei repubblicani al Congresso per informazioni sulle indagini.

 

L’opinione pubblica è scioccata e la domanda generale è: come sarebbe stata la campagna elettorale se lo scandalo fosse stato reso noto prima?

 

Le prossime tappe per la Casa Bianca

Prima della proclamazione e il giuramento del nuovo presidente del 20 gennaio prossimo la Costituzione americana prevede due tappe.

 

La prima c’è stata il 14 dicembre: spettava al collegio elettorale formato da 538 grandi elettori il voto al candidato che li ha scelti.

 

La seconda tappa e il 3 gennaio, con l’insediamento del nuovo Congresso che è composto dalla Camera dei Rappresentanti o camera bassa e Senato, camera alta. In questa occasione i membri delle due camere dovranno certificare il voto dei grandi elettori.

 

La vacatio fino al 20 gennaio, il giorno della proclamazione del nuovo presidente, parte il processo per il trasferimento dei poteri tra il presidente uscente al presidente eletto.

 

Un percorso scontato ma non questa volta perchè se entro il 3 gennaio i giudici della Pennsylvania dovessero trovare delle prove sul coinvolgimento diretto del neo presidente negli affari illeciti del figlio, siamo certi che il Congresso certifichi il voto dei grandi lettori?

 

Se questo dovesse accadere si aprirebbero scenari nuovi e tutto sarebbe rimesso in gioco.

 

Di Enza Michienzi

 

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