Il mare si ‘vive’ con Kayak Napoli

Il progetto nasce dall’idea di quattro posillipini per offrire servizi di escursione e noleggio canoaBrun«Vogliamo far scoprire una Napoli diversa, emozionale»

Chi pensa che a Napoli non si possa andare a mare non ha mai incontrato i ragazzi Kayak Napoli. Loro il mare ce l’hanno disegnato addosso. Come una versione moderna dei pescatori che affollavano le spiagge di Mergellina nelle gouache dell’800, non tirano reti per nutrire il popolo ma sono lì ad alimentare le conoscenze, regalare emozioni e sostenere un turismo sostenibile di una costa che sarebbe altrimenti quasi inaccessibile (o accessibile a pochi). 

Pronti per una nuova uscita, nella spiaggia antistante lo stabilimento Bagno Elena, chiacchieriamo un po’ con Giovanni Brun, Presidente dell’Associazione. Giovane posillipino doc, una laurea in giurisprudenza e un passato agonistico in canottaggio. Conosce la costa a menadito insieme ai suoi quattro compagni e soci. 

Da dove nasce l’idea di mettere su questo progetto? 

Dalla passione per il mare e per i luoghi dove siamo cresciuti, per valorizzare la costa di Posillipo e per farla scoprire ai turisti e riscoprire ai napoletani. L’idea è quella di utilizzare la canoa per scoprire con la massima libertà una costa che altrimenti sarebbe quasi inaccessibile. 

Come vi siete organizzati? 

Siamo quattro soci che portiamo avanti questa attività nata quasi per gioco che adesso è diventata un’impresa a tutti gli effetti. In pratica noi offriamo servizi di escursione e noleggio kayak: l’escursione si fa con un accompagnatore e durante l’uscita spieghiamo un po’ come andare in canoa e nel frattempo diamo informazioni sui posti che andiamo a visitare. Se si va in canoa la prima volta consigliamo sempre il noleggio accompagnati, sia per approcciarsi alla canoa ma anche per conoscere la costa, per capire dove ci si può fermare e insegnare il rispetto e la tutela del mare.  

Come clienti avete molti napoletani, ma ormai anche tanti turisti… 

Sì, abbiamo molti napoletani che sono anche amici, persone della zona, poi abbiamo un altro pubblico che vive intorno a Napoli ma non conosce la costa di Posillipo e poi abbiamo tantissimi turisti stranieri che vengono qui in vacanza e cercano attività sportive ed esperienze all’aria aperta. 

Il vostro è un turismo esperienziale? 

Esatto. Il turista ormai vuole uscire dai canonici percorsi cittadini e conoscere la città attraverso delle vere e proprio esperienze emozionali. Conoscere Napoli, il suo mare, la sua costa attraverso il kayak è davvero un’esperienza unica che sempre più turisti apprezzano. Sono in tanti che si informano sulle attività da praticare e prenotano con largo anticipo. 

Cosa colpisce di più i turisti stranieri quando vengono in tour? 

Sicuramente vedere una Napoli diversa. Dopo che hanno visitato il centro storico della città, in cui hanno sperimentato una Napoli sicuramente caotica,  arrivano qui a mare e dopo dieci pagaiate si ritrovano a venti metri dalla costa in un totale clima di relax che non immaginavano di trovare in una città con due milioni di abitanti. 

C’è un punto del percorso che vi emoziona ancora dopo tanti anni? 

Quello che più mi piace e per cui faccio ancora questa attività con entusiasmo e passione, è vedere negli occhi della gente le reazioni quando gli mostro i luoghi dove sono nato e cresciuto … mi emoziona la loro emozione. 

Come vi contattano le persone? 

Abbiamo un sito web www.kayaknapoli.com dove è possibile prenotare online, sui vari social network fra InstgramFacebook oppure gli stranieri ,ad esempio, ci contattano molto su TripAdvisor e Lonely Planet. 

Quindi con voi “Il mare bagna Napoli”? 

Fino ad otto anni fa, per utilizzare una celebre frase dell’Ortese “Il mare non bagna Napoli”, nel senso che era impensabile fare i bagni in città, figuriamoci in canoa. Gli accessi al mare spesso sono privati o impraticabili considerato che, su cinque chilometri di costa, ci sono solo quattro accessi liberi.
Noi, invece, proponiamo diversi modi di “vivere” il mare. Ad oggi, il giro in canoa classico lo abbiniamo ogni sera con l’uscita in canoa al tramonto, con l’aperitivo in mezzo al mare o con cene su un peschereccio o in ville private raggiungibili via mare. Al mare non si va, si vive con noi, 24 ore al giorno insomma 365 giorni all’anno.