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Coronavirus: nuova terapia del plasma

Covid-19

Siglata la partnership tra l’italiana Kedrion Biopharma e il Columbia University Medical Center. Scoperti nuovi anticorpi molto più potenti di quelli finora conosciuti che saranno utilizzati per una nuova profilassi. L’azienda italiana fornirà al Centro medico americano il plasma di pazienti convalescenti da Covid-19.

 

La ricerca della profilassi, dedicata soprattutto alle persone che sono più ad alto rischio di contagio da Covid-19, va avanti con una nuova partnership italo-americana.

Il lavoro di ricerca

La biofarmaceutica italiana Kedrion Biopharma, leader mondiale nel settore dei plasma-derivati, ha creato una collaborazione con il Columbia University Irving Medical Center per un progetto di ricerca sullo sviluppo e sul test di una nuova terapia a base di IgG contro il COVID-19 messa a punto dalla stessa Kedrion e da Kamada Ltd, azienda biofarmaceutica israeliana specializzata in prodotti plasma-derivati.

 

Secondo i termini dell’accordo, l’italiana Kedrion, guidata da Paolo Marcucci, fornirà alla Columbia il plasma di pazienti convalescenti da COVID-19 destinato ad essere utilizzato per la produzione della terapia IgG. Questo plasma da convalescente sarà testato dalla Columbia University contro le proteine virali per verificare il potere neutralizzante delle Immunoglobuline iperimmuni.

 

La partnership inizia in concomitanza con la pubblicazione sulla rivista scientifica Nature dei risultati ottenuti dall’Universita americana nella ricerca di anticorpi che sono stati definiti “molto più potenti e diversificati rispetto a quelli trovati finora”. Secondo i ricercatori statunitensi, la scoperta, testata già in laboratorio sui criceti, è pronta per essere trasformata in terapia, non prima di averla testata sull’uomo.

 

 

Nuovi orizzonti

 

Si aprono quindi nuovi orizzonti nella lotta alla pandemia di Covid-19 e ora la speranza è che la nuova profilassi possa ricevere l’approvazione da parte della Food and Drug Administration e quindi possa essere somministrata innanzitutto al personale sanitario in prima linea e a rischio di ammalarsi di Covid-19.

 

Difatti, questo tipo di profilassi è dedicato principalmente al personale medico, paramedico e comunque a tutti quelli che per motivi diversi sono ad alto rischio di infezione, perchè – hanno spiegato i ricercatori – l’approccio ha un effetto immediato, ma l’iniezione dovrà essere ripetuta ciclicamente – circa ogni 3 mesi – poiché la quantità di anticorpi diminuirà con il tempo.

 

I tempi per la sperimentazione sono prossimi, difatti, il Direttore Medico dei laboratori di ricerca clinica presso il Centro universitario americano ha dichiarato che la fase di valutazione del titolo neutralizzante – presente nelle immonuglobuline iperimmuni – dovrebbe completarsi entro l’inizio di agosto, mentre gli studi clinici sull’uomo inizieranno solo dopo l’approvazione della sperimentazione da parte della Agenzia americana Food and Drug Administration.

 

“Siamo fieri di lavorare con la Columbia su un progetto che potrebbe aiutare i pazienti che ne hanno bisogno e forse anche proteggere il personale sanitario in prima linea presso la Columbia stessa. Sarebbe fantastico”, ha dichiarato con un comunicato, Paolo Marcucci, CEO di Kedrion Biopharma.

 

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