Home / Costume & Società  / Business  / Rendano, il dottore della rinascita di Porta Capuana

Rendano, il dottore della rinascita di Porta Capuana

Di Laura Caico

Chirurgo e imprenditore, il prof. è il promotore dello spazio polifunzionale del Lanificio 25. Un centro culturale e di intrattenimento che ha riqualificato un’antica area urbana ormai degradata. Minacciato di morte, non si arrende. «Denunciate, tutti uniti per il rilancio della città».

Un napoletano doc. Franco Rendano, classe 1949, già allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, docente di chirurgia al Policlinico di Napoli, Socio fondatore della Società Italiana di Chirurgia Oncologica, autore di oltre 200 lavori scientifici su tutti i principali settori della chirurgia generale, è un volto ben conosciuto non solo negli atenei e nelle cliniche internazionali più all’avanguardia ma anche nell’intrattenimento cittadino. Ideatore del concept store Trip in via Martucci a Napoli, location civettuola e mondana frequentata da un pubblico eterogeneo, è stato il promotore dello spazio polifunzionale del Lanificio 25 a Porta Capuana, antica area urbana di Napoli, in cui ha organizzato mostre artistiche, concerti, incontri culturali.

Professore, come mai questi due ambiti così diversi?

Ho profuso energie e impegnato risorse nella mia vita professionale per cercare terapie chirurgiche innovative che alleviassero le sofferenze dei pazienti, per cui sono stato il primo in Italia nel 1990 a eseguire la colecistectomia laparoscopica (ad oggi ne ho eseguite oltre 4mila su 25mila interventi di chirurgia generale e oncologica), ma alla base del mio interesse per la socialità vi è la medesima considerazione del rapporto umano, della partecipazione alla vita della collettività. Inoltre, sono sempre stato curioso del mondo della cultura e dell’arte e devo ringraziare i miei genitori che me ne hanno fatto apprezzare il ruolo fondamentale che devono avere nella crescita di un individuo e nella sua vita.

Sono trascorsi ormai undici anni dall’apertura del Lanificio, qual è il suo bilancio?

Senz’altro positivo grazie alla sinergia con il quartiere, con gli appassionati d’arte, con i soci e i simpatizzanti e alla competenza dei direttori artistici. Al Lanificio25 si sono svolti più di mille eventi “senza frontiere” in un caleidoscopio che miscelava rassegne sperimentali di teatro e cinema, tavole rotonde su argomenti scientifici, culturali e di attualità varia, eventi musicali, vernissage, incontri con filosofi e letterati, presentazione di libri.  Il nostro pubblico è sempre appartenuto a diverse fasce sociali e a diverse generazioni perché volevamo rivitalizzare la zona di Porta Capuana, pregnante di storia ma soggetta a un lento disfacimento. La nostra attività nell’ambito dell’ex Lanificio, ancor prima Insula Monastica di Santa Caterina a Formiello, ha attirato altre iniziative artistiche e culturali e tanti artisti che vi si si sono installati permettendoci di avviare una rigenerazione urbana partecipata, ma abbiamo infastidito qualcuno.

A tale proposito, recentemente lei è stato oggetto di minacce…

Nei mesi scorsi mi è stata recapitata a casa una busta in cui mi si intimava volgarmente di abbandonare il Lanificio con una esplicita minaccia di morte. Nella busta c’era un proiettile inesploso! Ho taciuto a lungo sulla gravissima intimidazione per non intralciare le indagini di Polizia e Carabinieri ma adesso posso parlarne e non esito a dire che (in particolare dopo l’attentato all’amico Gino Sorbillo che proprio al Lanificio25 aveva realizzato uno show cooking sulla pizza fritta) è forte la paura di tornare a frequentare quei luoghi e, pur non volendo abbandonare Porta Capuana, non posso rischiare la vita della mia famiglia.

Qual è stata la reazione della città?

Ho avuto espressioni di solidarietà da centinaia di amici ed estimatori delle nostre attività. La cosa che ho notato in tutti è stato un sentimento di paura poiché ci si rende conto che se hanno potuto colpire un professionista impegnato in un’attività pubblica di promozione della cultura e dell’arte, nessuno è immune da azioni minatorie malavitose. Ritengo sia molto importante il vostro interesse per queste vicende. L’azione dei media di divulgazione non solo può scoraggiare i malintenzionati, ma può dare coraggio a chi si sente debole, non protetto ed è intimorito a sporgere denuncia per le minacce subite.

La sua, come quella di tanti altri imprenditori, ormai è una missione…

Cerco solo di rendermi utile in molte attività di promozione della nostra città, in qualità di presidente del Coordinamento I Love Porta Capuana che si occupa del recupero di questa meravigliosa parte di Napoli e di vice presidente dell’associazione Amici Del Museo Di San Martino. Fare impresa a Napoli per vederla crescere e al tempo stesso valorizzare questa splendida città dovrebbe essere la missione di tutti noi!

 


LANIFICIO 25

Il Lanificio25 in Piazza Enrico De Nicola n.46, sorge all’interno della quattrocentesca Insula di Santa Caterina a Formiello che, dal periodo dinastico dei Borbone fino all’Unità d’Italia, era un’accorsata fabbrica di lana nella quale lavoravano oltre 600 operai. Dal 2006 è sede della no Profit Carlo Rendano Association che in 11 anni di attività l’ha dotata di un ampio ventaglio culturale, organizzandovi oltre mille eventi. Questo fantastico trait-d’union fra tradizione e avanguardia attira fondazioni pubbliche e private, associazioni culturali ed artisti che danno il loro contributo per valorizzare l’area secolare di Porta Capuana, aderendo al progetto di rigenerazione urbana partecipata ideato dal prof. Franco Rendano sulla scia delle ex aree industriali e portuali di New York e Londra, nonché dei quartieri multietnici di Parigi, dove le metamorfosi urbanistiche contemporanee hanno portato all’abbandono di intere aree che, riqualificate, hanno attirato artisti, pittori e musicisti che, con la loro attività, hanno recuperato i quartieri degradati.

NESSUN COMMENTO

Spiacente, i commenti al momento sono chiusi.